I responsabili: "Far felice qualcuno rende speciali"

Gli operatori del Maic rispondono alle domande dei ragazzi, affermando di amare il loro lavoro nonostante le difficoltà. Consigliano ai giovani di iniziare con il volontariato e spiegano le attività offerte dalla Fondazione. Inoltre, raccontano dell'esperienza di una crociera organizzata per il sessantesimo anniversario della Maic.

I responsabili: "Far felice qualcuno rende speciali"

I responsabili: "Far felice qualcuno rende speciali"

Tante le domande che i ragazzi hanno posto agli operatori del Maic e a cui Anna Bruschi e Pierguido Cremese hanno risposto. Quanto vi piace il vostro lavoro?

"Moltissimo. A volte, ovviamente, non è facile perché bisogna sempre essere attenti ad ogni cosa.Sapere di aiutare e di rendere felici i nostri utenti è ciò che ce lo fa amare ogni giorno".

Qual è l’aspetto più difficile? "Il capire se qualcosa che stai facendo con i ragazzi è importante per la loro crescita. Cercare di rispondere ai loro bisogni in ogni momento".

Consigliereste questo mestiere anche ai più giovani? "Chiunque sia motivato e voglia aiutare chi ha bisogno, può fare questo lavoro. Consigliamo di iniziare con il volontariato".

Cosa possono fare i ragazzi che decidono di avvicinarsi alla Fondazione?

"A partire dai sedici anni si può venire a svolgere alcune attività presso il nostro Centro. Oppure in estate al mare presso la residenza a Ronchi in provincia di Massa. In questa occasione i volontari sono impegnati nell’assistenza e nell’animazione per i nostri ragazzi. Nel frattempo imparano a condividere emozioni, a fare gruppo, a conoscersi. La partecipazione ai nostri progetti inoltre è valida per il Pcto".

Sappiamo che avete fatto una crociera ad aprile: come è andata? "In occasione dei sessant’anni della Maic, abbiamo organizzato una vera e propria pedagogia itinerante nel Mediterraneo".