Agosto inoltrato. Di mail, telefonate o convocazioni da contrassegnare con l’etichetta "importante" neanche l’ombra. L’unica cosa certa da tempo a tema scolastico per la Toscana è una: "Per l’anno 2024-2025 tutti sui banchi lunedì 16 settembre". Vigilia del rientro e il ritornello che suona è lo stesso, tanto da aver stancato: per diversi docenti sarà l’ennesimo anno da precari. Sempre che l’anno d’insegnamento in questione per alcuni possa davvero cominciare quel fatidico 16 settembre.
Nel mare dei paradossi ecco il caso di Eleonora Dessì, 29 anni, pistoiese, laureata in scienze della formazione primaria (e titoli post laurea), da quattro anni ufficialmente a bordo di questa nave in perenne tempesta che è il mondo scuola. A giugno 2024 ha salutato i ‘suoi’ bambini di prima elementare senza alcuna certezza su quel che poi sarebbe accaduto a settembre.
Un magone enorme, per chi dell’insegnamento fa una missione oltre che un mestiere e un’angoscia interminabile quando in ballo c’è il futuro. Eppure, a parte i titoli di studio, dalla sua Eleonora ha anche un ulteriore elemento racchiuso tutto in un numero, 218, ovvero il punteggio portato a casa in seguito al Concorso Pnrr 2023. Che, per i poco avvezzi alla materia, significa aver conseguito ottimi risultati nelle prove.
Ma i posti erano troppo pochi, alcuni esclusivi per i candidati "con riserva", le graduatorie di merito non previste. E così è accaduto che colleghi con punteggi assai inferiori le siano pure passati avanti. Con la prospettiva di doversi di nuovo sottoporre a concorso e rientrare in un vicolo cieco.
"Mi sono laureata nel 2020 e sono riuscita ad ottenere la prima annualità di servizio già in quell’anno – racconta lei –. I primi due anni ho lavorato nel sostegno per via dei requisiti che allora avevo. Ciò ha comportato un pellegrinaggio di classi e istituti. Praticamente ho girato tutta la provincia. Poi due anni fa ho ottenuto il primo posto sulla classe, alle Marconi-Frosini, l’anno successivo alle Carradori e infine alle Michelucci. Terminato l’anno scolastico 2023-2024, ad oggi non so niente di quello che mi aspetta".
"I posti banditi per tutta la Toscana nel concorso al quale ho partecipato io erano appena 109, tolti i riservisti si parlava di 69 posti in tutta la regione – ricostruisce Eleonora –. Nulla. Per di più in questo concorso non basta essere idonei, occorre essere vincitori. Altrimenti, di fatto, sei fuori. Certo, i concorsi si possono fare e rifare, però perché sacrificare ancora una volta tempo e impegno dovendo continuare a lavorare per testare un’abilità e una competenza che ho dimostrato appena un anno fa?".
Intanto, perché almeno si possa pensare alle graduatorie di merito (che poi porterebbero alle graduali immissioni in ruolo) si sono già attivati i sindacati del mondo scuola. Ma l’incognita resta e lascia una voragine enorme.
"Lo scorso anno fummo convocati a fine agosto ed entrammo in servizio il primo settembre – conclude Eleonora –. Quest’anno ci auguriamo almeno queste tempistiche, ma è tutto fumoso. Con che spirito vivo questo momento? Non positiva come in passato. Gli schiaffi e le delusioni, qui, sono sempre dietro l’angolo".
linda meoni