"Gasolio alle stelle, un’altra tegola sui vivai"

Magazzini, presidente Avi: "Alle aziende serve per riscaldare le serre e per tutti i macchinari, da 60 centesimi al litro è schizzato ad 1,30"

Dopo un’estate siccitosa, che ha messo a dura prova le riserve d’acqua e mentre i cinghiali attaccano e devastano i vivai provocando ingenti danni economici, a preoccupare i titolari delle aziende in questi primi giorni di settembre sono i prezzi delle materie prime.

Magazzini (presidente Associazione vivaisti italiani), le brutte notizie per il distretto vivaistico pistoiese non sembrano mai aver fine…

"Esattamente. Non abbiamo ancora finito di fare i conti con un’estate assai avara di piogge, che ci ha costretto a utilizzare i nostri impianti di irrigazione in maniera intensiva, e stiamo lottando ogni giorno contro gli attacchi degli ungulati che danneggiano i vivai e in particolare proprio gli indispensabili strumenti di distribuzione dell’acqua, che già ci troviamo davanti al prossimo problema: i costi impazziti".

In questo periodo tutti sono alle prese coi rincari del gas, e di conseguenza dell’energia elettrica. Voi?

"Il gas ci preoccupa fino a un certo punto. Questo perché la stragrande maggioranza delle nostre serre non viene riscaldata col metano".

E cosa utilizzate?

"Il gasolio. E proprio per questo siamo tutt’altro che al riparo dalla tempesta che si sta abbattendo sui mercati, italiani e non". Quanto spendono in più le aziende del distretto?

"Difficile fare un conto preciso, dipende molto da azienda ad azienda. In particolare dalla quantità di gasolio che viene acquistata ogni mese e quindi dal prezzo che i vari rivenditori sono in grado di garantire al singolo vivaista. C’è però un numero incontrovertibile, che ci dà la stima di quanto la questione sia preoccupante: in nemmeno un anno il costo del gasolio agricolo da autotrazione è schizzato da sessanta centesimi a un euro e trenta al litro".

Più del doppio, quindi…

"Appunto. Un rincaro per noi difficilmente sostenibile. Tenga conto che il gasolio ci serve non solo per le serre, ma anche e soprattutto per alimentare i veicoli che circolano nei vivai: dai muletti ai trattori, senza dimenticare furgoni e camion. Tutti mezzi con un consumo importante". In questi casi la soluzione più semplice per far fronte alla crescita delle spese è quella di aumentare il costo del prodotto finale. Farete così?

"E’ proprio quello che stiamo cercando di evitare. In prima battuta perché vogliamo cercare di non far ricadere gli aumenti sui nostri clienti. Ma c’è anche un altro motivo, che è quello di provare a rimanere concorrenziali nei confronti dei nostri competitor esteri. Certo questo sforzo per noi è importante e va a erodere i margini di guadagno delle aziende vivaistiche. Ecco perché servono interventi concreti che aiutino chi fa impresa e contribuisce a creare un prodotto che dà lustro non solo alla nostra provincia e alla Toscana, ma a tutta Italia. C’è anche un’ultima considerazione da fare legata a questo aspetto: se le aziende hanno meno margini, inevitabilmente col tempo dovranno ridurre gli investimenti. E invece il vivaismo è un settore che di investimenti ha un costante bisogno".

Davide Costa