Inferno in autostrada, muore motociclista. "Amava girare l'Italia con gli amici"

Il tragico incidente nelle Marche. Fernando Mearini aveva fondato un'attività molto conosciuta

Fernando Mearini

Fernando Mearini

Pistoia, 12 aprile 2018 - La moto era sempre stata la sua grande passione. Quella stessa moto sulla quale Fernando Mearini, 66 anni, purtroppo ha perso la vita ieri, in un terribile scontro con un camion mentre percorreva l’autostrada A14 nella zona di Fermo, nelle Marche. Un nome, quello di Mearini, molto conosciuto a Quarrata, grazie alla nota pasticceria artigianale di via Montalbano, fondata proprio da lui negli anni ’70. Un negozio che da quando Fernando era andato in pensione è gestita dai due figli, Damiano e Valerio.

Lui invece, che aveva finalmente tanto tempo libero, adesso poteva dedicarsi a fare delle belle escursioni in sella alla sua moto, una Bmw Gs 1200, a volte insieme agli amici appassionati di motoraduni del Bmw Motorrad club di Pistoia. Proprio da uno di questi viaggi nel sud Italia Mearini stava tornando ieri sulla sua due ruote, con altri due amici (uno dei quali, Valdo Salvi, 72enne di Montemurlo, ha perso la vita anche lui nell’incidente). Era atteso in tarda serata a casa dalla moglie Manuela, quando intorno alle 12 è stato investito da un tir per cause ancora al vaglio degli inquirenti.

I figli sono partiti immediatamente nel primo pomeriggio di ieri per raggiungere il luogo dell’incidente. A Quarrata intanto ha cominciato a diffondersi la notizia, lasciando nello sconforto quanti conoscevano da una vita Fernando anche grazie alla sua ben avviata attività. Mearini era originario dell’Umbria, dove aveva lavorato già come pasticciere prima di trasferirsi a Quarrata ancora giovane. Dopo un breve periodo in cui si era dedicato ad altri mestieri, aveva deciso insieme alla moglie di tentare di nuovo con le paste e le torte, all’inizio per conto terzi, e poi mettendosi in proprio. Gran lavoratore, come lo ricordano tutti, si era dedicato anima e corpo alla sua impresa, insegnando poi i segreti del mestiere ai figli.

Da qualche anno era arrivato il momento della pensione: più tempo per riposarsi, per godersi i tre adorati nipotini, fare qualche chiacchiera con gli amici e poi le belle girate in moto. «Ancora non ci posso credere, l’avevamo visto giovedì quando era venuto a salutarci prima di partire – racconta con voce commossa l’amico Patrizio Giuntini – ci aveva detto che andavano in Puglia, con le moto, e che sarebbero tornati a metà di questa settimana. Noi avevamo scherzato con lui, come sempre. Spesso siamo andati a fare gite insieme, andavamo ai motoraduni. Quando eravamo più giovani si portava dietro anche Manuela, sua moglie, ora da un po’ di tempo lei preferiva restare a casa. Siamo tutti davvero rattristati da questa brutta notizia. Ci volevamo bene, è proprio un brutto momento».