Erbicidi nelle acque superficiali del Pistoiese, Legambiente presenterà un esposto

Antonio Sessa: "situazione molto grave, il vivaismo lavori a produzione glifosate zero e i sindaci facciano di più"

Antonio Sessa, presidente Legambiente Pistoia

Antonio Sessa, presidente Legambiente Pistoia

Pistoia, 17 luglio 2020 - Legambiente Pistoia presenterà un esposto alla Procura della Repubblica in merito all'inquinamento delle acque superficiali del Pistoiese, a causa della presenza di erbicidi come il glifosate, usati soprattutto nell'attività vivaistica. Lo ha annunciato il presidente di Legambiente Pistoia, Antonio Sessa, a seguito della pubblicazione dell'ultimo report di Arpat, “che – dice Sessa - fotografa una situazione molto seria”. “Gli ultimi dati di Arpat, riguardanti la forte presenza di glifosate nelle acque superficiali di Pistoia e provincia, sono molto preoccupanti, per quanto ci riguarda – spiega Sessa – abbiamo l'intenzione di presentare un esposto alla Procura della Repubblica, valuteremo il da farsi con i nostri avvocati, come già in precedenza abbiamo fatto un altro esposto alla Procura della Repubblica sul cloruro di vinile, che è un altro dei problemi irrisolti, che riguarda in particolare il comune di Serravalle, ma anche Pistoia”. “La situazione – spiega ancora il presidente di Legambiente Pistoia – è molto grave, il cloruro di vinile è presente anche nell'area di Monsummano e nei dintorni di una ex discarica del comune di Pistoia”. Per Legambiente Pistoia “c'è bisogno di innovazioni nel settore vivaistico, per riportare i valori ad una condizione accettabile”. In tal senso ci sono già dei primi esempi a Pistoia di vivai a glifosate zero, “ed è proprio questa – sottolinea Sessa – la strada da perseguire”. Secondo il presidente di Legambiente, che ricorda come la Regione abbia messo al bando il glifosate a partire dal 2021, "i sindaci possono fare molto" anche per anticipare quella data. “Lo ha dimostrato il sindaco di Carmignano (Prato) – spiega Sessa –, quando, già un anno fa, ha vietato l'uso di glifosate sul territorio del suo comune. Come cresce l'uso di prodotti biologici nelle aziende vitivinicole, la stessa cosa dovrebbe avvenire nel vivaismo”, conclude Sessa.