Doppio evento al Moderno: da Wilde a Fallaci

Stasera va in scena lo spettacolo "Il fantasma di Canterville". Domani Riccardo Nencini presenta il suo libro sulla vita di "Oriana"

Doppio evento al Moderno: da Wilde a Fallaci

Doppio evento al Moderno: da Wilde a Fallaci

Da Oscar Wilde a Oriana Fallaci: due eventi di grande interesse questo fine settima a al teatro Moderno di Agliana. Stasera alle 21, sul palcoscenico del Moderno arriverà "Il fantasma di Canterville", liberamente ispirato all’omonimo racconto di genere fantastico e umoristico di Oscar Wilde. Lo spettacolo, di e con Angela De Gaetano, è diretto da Tonio De Nitto. La vicenda ha come protagonista Virginia, una ragazza sensibile e generosa, che va ad abitare con la sua famiglia in un castello infestato da un terribile fantasma, condannato a tormentarsi finché una antica profezia non sarà compiuta. Una storia ricca di humor e suspense, in cui razionalità e inquietudine si alternano, in un mosaico di paesaggi sinistri e personaggi non meno inquietanti, regalando al pubblico momenti davvero spettrali tra le grigie mura del rinomato Castello di Canterville. Lo spettacolo è in programma nella stagione teatrale organizzata da Fondazione Toscana spettacolo in collaborazione con il comune di Agliana. Per informazioni e prenotazioni, telefono 0574.673887, email: [email protected].

Domani, alle 16.30, nel foyer del teatro Moderno, per il ciclo "Incontri d’autore" sarà presentato il libro di Riccardo Nencini "Oriana Fallaci-Morirò in piedi". Dialogherà con l’autore il sindaco di Agliana, Luca Benesperi. Riccardo Nencini, protagonista della politica toscana, ex senatore e da tempo apprezzato scrittore, fu amico di Oriana Fallaci, grande giornalista e scrittrice, morta a Firenze il 15 settembre 2006, e rivela una Fallaci per molti aspetti ancora inedita, privata. Nencini passò con lei un’intera giornata, poco prima della sua morte. Si dissero molte cose, ma soprattutto fu Oriana a parlare. Nencini ripercorre quel loro ultimo incontro, senza tradire nulla di quello che gli fu detto. La Fallaci parla del suo rapporto con l’Alieno, come lei stessa chiamava il cancro che la uccise, del desiderio di morire a Firenze, in quella stanza da cui si vede l’Arno e dove durante la seconda guerra mondiale era rimasta con suo padre partigiano.

Discutono di tutti quei temi che sempre infiammarono l’anima di questa "meravigliosa, temibile e vanitosa creatura" come la definì Giuliano Ferrara: l’Occidente, l’Islam, le moschee, il ruolo degli Usa e dell’Europa. Nei suoi ultimi giorni la Fallaci appare come sempre è stata: tagliente, austera, decisa. Eppure, capace al contempo anche di sorprendenti tenerezze, di toccanti, inaspettati momenti di fragilità. Nencini traccia il ritratto di una donna corrosa dalla malattia eppure, come sempre, libera e spavalda: "Sono alla fine, Riccardo, e voglio morire a Firenze. Ed ora ci siamo. Ma morirò in piedi, come Emily Brontë". Il Moderno di Agliana, gestito dall’associazione Il Moderno, con i tanti eventi che propone in teatro e nel foyer, è sempre più un luogo di cultura e punto di riferimento per la comunità.

Piera Salvi