Don Agostino Cecchin, all’età di 86 ha ricevuto l’importante nomina di Monsignore. Una decisione che è stata ufficialmente presa dal Vaticano e che gli è stata comunicata dal suo vescovo Andrea Mignavacca, in occasione della Messa Crismale, che si era svolta in cattedrale. Don Agostino guida la parrocchia di Larciano Castello ed è cappellano in ben tre ospedali ( Empoli-Fucecchio e San Miniato). Luoghi che visita con assiduità da tanti anni e che non ha disertato nemmeno nei mesi critici del contagio, assicurando a tutti, compresi i malati di Covid, il sostegno spirituale. Nelle sue visite non mancano mai parole di sostegno anche agli infermieri, agli operatori socio sanitari e i medici. Adesso in questo bellissima occasione del sua nomina a Monsignore, la comunità di Larciano, rappresentata dal sindaco Lisa Amidei, dal vicesindaco Fabrizio Falasca, dal comandate della locale caserma dei carabinieri Gianfranco Piombino, i parroci della zona, i suoi amici, hanno voluto fare sentire il proprio affetto e la stima nei confronti di una persona buona, che mai si è risparmiata per aiutare gli altri. Una condivisione affettiva e spirituale che ha creato all’interno della chiesa un’atmosfera particolare, piacevole e profonda. Alla Messa, che si è tenuta venerdì 25 giugno nella sua chiesa a Larciano Castello, è intervenuto il Vescovo di San Miniato Andrea Mignavacca che ha espresso parole di elogio nei confronti di don Agostino, un prete amato dai propri parrocchiani e che nella sua vita ha dedicato molto del tempo al sostegno dei malati e dei bisognosi. Su questo tema Don Cecchin, nel suo intervento finale di ringraziamento ha messo l’accento, affermando " Esiste un grande bisogno di spiritualità e di preghiera all’interno dei reparti ospedalieri. Continuamente i malati mi chiedono di pregare con loro, di benedirli. Talvolta mi capita che qualche malato mi rimproveri perché un giorno non mi vede passare. Da parte mia non mi risparmio. Cerco sempre di essere presente attivo, come testimonianza cristiana. Penso, che quando entriamo in un ospedale, dobbiamo inginocchiarci, perché lo ritengo un posto benedetto. L’ospedale- dice don Cecchin- è un santuario dove si asciugano lacrime e dolori, dove si prega e ci si avvicina a Dio. " Parole e testimonianza vera di vita vissuta che hanno provocato commozione e ammirazione tra le tante persone presenti. Don Agostino Cecchin ha ricevuto diversi doni, parole di stima. Ha ringraziato le autorità ecclesiastiche per la nomina ad Monsignore. Un ruolo che lo renderà ancora più responsabile e attivo nell’aiutare il prossimo.
Massimo Mancini