Materassi in chiesa, i fedeli evitano la messa

Don Biancalani, il parroco di Vicofaro: "Ma io difendo la mia scelta"

I materassi in chiesa (foto Acerboni/FotoCastellani)

I materassi in chiesa (foto Acerboni/FotoCastellani)

Pistoia, 13 ottobre 2019 - Ci sono i pensionati che gli scrivono chiedendogli l’Iban per poter fare una donazione, c’è una pizzeria dell’Mcl di Vergaio, a Prato, che sta preparando una serata solidale e un comitato di Pisa che sta raccogliendo riso, passata di pomodoro, olio di semi e latte. E poi ci sono commenti sui social. Quelli che invocano il Vangelo e quelli che invocano ben altro. C’è chi è molto preoccupato per l’odio che sta dilagando.

Don Massimo Biancalani ha da tempo diviso i cuori in due. Chi lo critica aspramente e chi condivide in pieno, e sostiene, la sua scelta di accoglienza estrema. La missione del sacerdote, nella parrocchia di Santa Maria Maggiore, a Vicofaro, è da molto tempo quella dell’accoglienza senza riserve e la chiesa, ospita ormai 250 migranti. Per tutti loro il parroco pistoiese è come un padre. Nella navata superiore dell’edificio che porta la firma dell’architetto Giovan Battista Bassi ci sono i materassi dove i giovani migranti dormono. E’ il loro rifugio dopo una giornata di lavoro. Molti lavorano, altri chiedono l’elemosina.

"Non ho fatto altro che mettere in pratica le indicazioni di papa Francesco: aprite le porte delle chiese agli immigrati che fuggono dalla fame, dalla guerra e dalle persecuzioni". L’avventura di don Biancalani è cominciata circa cinque anni fa e il primo, eclatante episodio fu una multa di 320 euro per aver ospitato un senzatetto che dormiva alla stazione senza comunicarlo alla questura. Poi ci fu la foto dei giovani migranti che aveva accompagnato in piscina, per far loro trascorrere un pomeriggio sereno. Oggi molti dei fedeli hanno abbandonato la parrocchia e i bambini che frequentavano il catechismo sono drasticamente diminuiti. Erano centoventi. Ora sono cento in meno.

Don Massimo è dispiaciuto, ma non si ferma. Ogni tanto si riaccende anche il duello social con Matteo Salvini che così ha commentato la notizia (non nuova) della chiesa trasformata in un centro di accoglienza: "Nella chiesa del parroco anti-leghista dentro i ‘profughi’ e fuori i fedeli. Roba da matti".

l.a.