La crisi del Comune di Abetone Cutigliano è giunta ormai a un punto di non ritorno: le dichiarazioni del sindaco Marcello Danti sembrano togliere definitivamente lo spazio a possibili ripensamenti, quindi entro il 18 di questo mese il consiglio comunale dovrebbe votare la sfiducia e aprire così le porte a nuove elezioni. A chiedere la fine della legislatura a guida Marcello Danti sono attualmente quattro consiglieri: Veronica Scandagli e Andrea Formento del gruppo "Il presente per il futuro", oltre a Andrea Tonarelli e Diego Petrucci di "Un’altra storia"; quest’ultimo riveste il ruolo di presidente del consiglio comunale. Sulla piazza di Cutigliano, fa bella mostra di se l’Hotel Miramonte, una delle attività storiche che ha dato lustro al paese. Abbiamo chiesto al titolare, Simone Breschi, di interpretare il polso dei paesani: "prevale lo sconforto condito da mille domande – afferma –. La prima è perché la stessa coalizione che ha vinto le elezioni smantelli il gruppo scelto da loro per governare. Certo non si sono visti risultati importanti: il carro di carnevale dedicato a Giacomo Puccini con il coro a bocca chiusa in qualche modo rappresenta questi due anni di mandato. Il problema reale, che tutta la cittadinanza ha ben presente, è la mancanza di un progetto di lungo periodo; se invece di logorarsi in scaramucce personali di nessun interesse avessero pensato a progettare e amministrare, staremmo qui a parlare di ben altri argomenti. Il territorio è abbandonato – lamenta – dal Comune non rispondono neppure alle Pec, i servizi li paghiamo senza che vengano erogati e ci dovremmo preoccupare per l’arrivo di un commissario? Magari ce ne mandassero uno bravo – motteggia Breschi con malcelato sarcasmo – così ce lo teniamo come fosse un podestà medievale. Il nostro problema non è funivia si o funivia no, è lo spopolamento non governato perché gli amministratori capaci al momento sono inesistenti e di progetti, ad iniziare da quelli sulla viabilità, non ce ne sono. La gente è smarrita: il primo impegno che dovrebbero assolvere i candidati è quello di essere chiari. Il paese chiede questo, poi dimostreremo che siamo capaci di fare quadrato attorno agli amministratori, ma devono meritarselo. Non si vede un orizzonte luminoso – conclude –, però siamo ancora fiduciosi".
Andrea Nannini