De Simone non molla: "Resto alla Pistoiese. La società non fallisce. Ora fase di austerity"

Il ’patron’ del club arancione torna a parlare in una conferenza-fiume "Sono il primo responsabile della situazione, ma non mi sento sconfitto. Le promesse estive sono state disattese, mettiamoci in sicurezza". .

De Simone non molla: "Resto alla Pistoiese. La società non fallisce. Ora fase di austerity"

De Simone non molla: "Resto alla Pistoiese. La società non fallisce. Ora fase di austerity"

"La Pistoiese non fallirà. E io non me ne vado". Novanta minuti di di conferenza stampa, quella di Maurizio De Simone, che potrebbero essere riassunti in questi due concetti. Il ’patron’ arancione (garante del Trust Orange che detiene la Holding che controlla l’Us) è tornato a parlare a qualche giorno di distanza dal ’fuggi fuggi’ di prima squadra, staff tecnico e dirigenza, condito dalle pesanti contestazioni di tifosi e dalle dure parole arrivate dal fronte istituzionale. E lo ha fatto per ribadire che non ha nessuna intenzione di abbandonare il club: resterà lui al timone, per guidare un nuovo corso all’insegna "dell’austerity". Con buona pace di una città che negli ultimi giorni si è riscoperta avversa al suo corso.

"Non si fanno i funerali prima del morto, è di cattivo gusto – mette in chiaro – nei prossimi sei, sette mesi porteremo avanti una ristrutturazione dell’azienda. Ci sono dei debiti – ammette – circa 600mila euro, dal bilancio che depositeremo in questi giorni. E dobbiamo ripianare la situazione per garantire continuità alla vita del club". Una situazione economica decisamente traballante, specie se consideriamo anche le mancanze emerse nei precedenti esercizi, che fa il paio con una gestione sportiva avara di successi. "Il primo colpevole sono io – confessa De Simone –. Ma non mi sento sconfitto, anzi. Sono rinato. Purtroppo la proprietà è rimasta sola, a causa delle promesse disattese in estate – accusa, con chiari riferimenti alla raccolta delle sponsorizzazioni –: avevamo delineato un budget da un milione e 800mila euro, poi a ottobre ho capito che non sarebbe stato garantito. E da lì sono iniziati i problemi con i tesserati, ai quali ribadisco che rispetteremo gli impegni. Ma era necessario un cambio di rotta – aggiunge – meglio fermarsi prima di sbattere contro un muro. E programmare un futuro migliore, smettendo di dare fiducia a certi personaggi".

Un futuro dalle ambizioni decisamente più ridotte rispetto a quelle sbandierate nel recente passato: "L’obiettivo è la permanenza in categoria, riducendo le uscite a circa 30-40mila euro mensili rispetto agli attuali 180 – afferma –. Del resto finora qualcosa non ha funzionato, visto che per quello che spendevamo saremmo dovuti essere in ben altra posizione in classifica". Ma, come detto, nessun passo indietro: "Non sono abituato a mollare, nelle difficoltà mi rimbocco le maniche – rilancia – lo sento anche come un dovere morale ed economico verso tante persone. Delle contestazioni non me ne frega niente: so come funziona il calcio, basterà tornare a fare risultati. Adesso conta solo mettere in sicurezza il club".

Sulla ventilata ’trattativa’ per la cessione, De Simone spiega: "La cordata italo-americana era reale, ma evidentemente a un certo punto ci hanno ripensato. Il perché andrebbe chiesto a loro. Le nostre porte restano aperte – chiarisce – ma di sicuro non daremo il club in mano a persone poco raccomandabili". Sull’attuale proprietà, invece, resta criptico: "La Jade Groupd lavora nel settore immobiliare. Controlla la Pistoiese attraverso una Holding detenuta da un trust di scopo con tre obiettivi: stadio, centro sportivo e ritorno tra i professionisti". Obiettivi che mai come oggi appaiono lontani.

Alessandro Benigni