Agrario, riapre il convitto: "Appello ai vivaisti"

Servizi e attività garantite. Fagioli (Cisl): "Salviamo questa antica scuola"

L'ingresso dell'istituto agrario

L'ingresso dell'istituto agrario

Pistoia, 22 settembre 2018 - Il convitto dell’agrario De Franceschi riaprirà. La battaglia, per ora, sembra vinta. Entro domani, l’Ufficio scolastico provinciale invierà una circolare alla preside Ilaria Baroni, con cui sarà formalmente autorizzata la riapertura, da martedì 25, di tutte le attività convittuali per l’anno scolastico 2018-2019.

Ma come è stato superato l’ostacolo costituito dall’esiguo numero di iscritti? «E’ stata una battaglia dura – spiega Catia Fagioli, della Cisl scuola – che ha portato alla fine al riconoscimento della validità dell’istituzione scolastica, fortemente legata alla storia e allo sviluppo del settore vivaistico a Pistoia, grazie anche all’interessamento dell’assessore regionale all’istruzione Cristina Grieco».

L’alternativa, per gli studenti, sarebbe stata quella di spostarsi nell’istituto di Pescia, con tutto ciò che il passaggio avrebbe comportano, non ultimo il cambio di indirizzo, da un professionale a un tecnico. Sembra che a valere sia stato anche un aspetto tecnico: ovvero il fatto che il numero minimo di 30 iscritti sia condizione vincolante per l’apertura di nuovi convitti, ma non per il mantenimento di uno già attivo e dotato di personale in servizio.

Un capitolo, questo dei lavoratori, non di poco conto e su cui si giocherà nei prossimi mesi un’altra importante partita: quella dei ricollocamenti e della riorganizzazione interna, dettati dal minor numero di studenti frequentanti le attività convittuali. Con la prospettata chiusura del servizio, infatti, si sarebbe reso necessario il trasferimento in altre sedi (tra Prato, Pescia e Arezzo) del personale in servizio da anni: 3 cuochi, 4 collaboratori scolastici con mansione di aiuto cuoco, e poi tre istitutori di ruolo, più due a incarico, un guardarobiere e un’infermiera.

 

PARTE DI LORO andrà incontro a un necessario ricollocamento interno. «Mi auguro fortemente – spiega ancora Fagioli (Cisl) – che non si perdano posti, e che il ricollocamento del personale avvenga nel rispetto della dignità lavorativa del collaboratore». Ora si attende che la scuola elabori un progetto di rilancio del convitto, perché non ci si trovi l’anno prossimo nella medesima situazione. «Vorrei lanciare un appello – conclude Fagioli – a tutte le forze economiche della città e in particolare al vivaismo, che possano aiutarci a salvare questo antico convitto». A questo punto, fanno notare i sindacati, sarà importante che vengano garantite tutte le attività previste dalla proposta educativa.