
Con il suo romanzo inedito "Senza permesso", lo scrittore pistoiese Luca Magni ha vinto, classificandosi al terzo posto, la terza edizione de "Il Dubbio. Premio Letteratura per la Giustizia" al Salone di Torino. Il Premio è promosso dal Consiglio Nazionale Forense e dalla Fondazione dell’Avvocatura Italiana ed è dedicato ai temi della difesa dei diritti e del mondo carcerario. Per Magni, avvocato del foro di Pistoia e a lungo protagonista del mondo della scherma, campi in cui ricopre da tempo incarichi istituzionali, è l’ennesimo riconoscimento per la sua produzione letteraria, che si distingue per una prosa limpida e brillante, capace di affrontare tutti i temi, dal più difficile caso giudiziario al racconto visionario e divertente. Ed è proprio una vicenda giudiziaria, delicatissima, a caratterizzare "Senza permesso", una storia che tratteggia l’arduo tentativo di un padre, condannato ingiustamente per un’accusa infamante, di recuperare il rapporto con la figlia. Un tentativo che comincia appena uscito dalla prigione. "Il mio protagonista – spiega l’autore – si rassegna e sconta la sua pena, ma decide, una volta fuori dal carcere, di andare dall’unica persona che lo può assolvere: la figlia". E’ una storia di solitudine, o meglio di solitudini che si intrecciano.
"Il vero protagonista del romanzo – si legge nelle motivazioni – è il tempo. Lento, inesorabile, capace di guarire le ferite, anche quelle più purulente e dolorose, e di aggiustare ogni cosa. E il corrispondente valore dell’attesa, del tempo proficuo che scorre, che aiuta a riflettere, a maturare pensieri e sentimenti. Sembra quasi che l’Autore voglia indicare una strada alternativa alla (inutile) frenesia del vivere moderno, profondamente malato d’insoddisfazione. Una strada nuova per la felicità.
"Anche la narrazione si adegua alla lentezza imposta dal movimento cadenzato delle lancette dell’orologio. Di fronte al dramma di un padre condannato ingiustamente, l’Autore lascia che sia il lettore a fare i conti con i sentimenti più forti mentre i protagonisti vivono il dramma dello loro vite spezzate. Sullo sfondo – si legge infine – si muovono i personaggi che concorrono, ciascuno con il proprio ruolo, a realizzare una volotà superiore che cospira in favore di una Giustizia che ha in sè i crismi della Riparazione".
Magni sta ultimando la sua trilogia gialla a cui lavora da tempo, affiancato da un’editor del calibro di Chiara Belliti. Protagonista è un giornalista che si vede piovere addosso un caso dietro l’altro.
lucia agati