Cremazioni, "impianto fermo da 7 mesi. Un caos inaccettabile"

A sollevare di nuovo la delicata questione è il consigliere Paolo Tosi (Pd): "Le rimostranze dei familiari evidenziano criticità che è doveroso risolvere"

Un cimitero (FotoCastellani archivio)

Un cimitero (FotoCastellani archivio)

Pistoia, 18 luglio 2023 – A tornare sulla delicata situazione cimiteri e cremazioni il consigliere di opposizione Paolo Tosi (Partito Democratico). "Un impianto di cremazione fermo dall’inizio dell’anno, sette mesi per aggiustare un guasto – tuona l’esponente dem –: i cittadini pistoiesi stanno subendo un disagio enorme. E la manutenzione dei cimiteri non è consona al rispetto e al decoro che certi luoghi della memoria come i 48 cimiteri comunali meriterebbero. Viviamo questi luoghi dalle mura degradate, se non in parte crollate – prosegue – e erba alta che solo dopo segnalazioni viene tagliata. Se ne aggiungono però anche molte del disagio che famiglie pistoiesi hanno avuto col servizio di cremazione – rincara la dose Tosi –, le salme vengono dirottate da sette mesi alla struttura di cremazione di Firenze e così anche i resti delle tumulazioni. Se per il primo caso i tempi sono tutto sommato accettabili, per il secondo le rimostranze dei familiari sono molte e evidenziano una criticità che è doveroso cogliere e soprattutto risolvere".

E proprio questo problema è stato affrontato anche giorni fa sulle colonne del nostro giornale, dove è stata raccontata la triste storia che sta vivendo la famiglia Zini. "Nostro padre era sepolto nel cimitero comunale – ha affermato il figlio, Alessio Zini – e ci fu detto che entro otto giorni dal momento in cui la bara veniva tolta dalla sua posizione ci avrebbero dovuto dire cosa fare. Da lì è partita una continua richiesta di informazioni e chiarimenti, sia telefonici che via mail, che non stanno portando a niente. Oggi, a metà luglio, di fatto noi non sappiamo nemmeno dove si trovano i resti di nostro padre, se siano ancora qui a Pistoia oppure siano stati trasferiti a Firenze".

Non solo un problema logistico quindi, ma che va a toccare le persone in un momento di particolari emozioni. "Quando viene riesumato un proprio caro si vive una situazione dolorosa e sarebbe compito dell’Amministrazione comunale mettersi a disposizione dei cittadini fornendo informazioni chiare e puntuali e mitigare al massimo il disagio arrecato da un inconveniente tecnico – conclude il consigliere Tosi –. Inconveniente tecnico di cui chiederò conto, perché sette mesi di fermo mi sembrano troppi, soprattutto sembrano troppi a quei tanti cittadini che anche a mezzo stampa chiedono risposte".

G.A.