Caso-Fendi, è giallo. Stabilimento in bilico: "Ma ad oggi nessun disimpegno ufficiale"

Stallo e timori sulla partita per l’insediamento in via del Redolone. Spettro di un retrofront per riassetto nel management in seno all’azienda. Il sindaco Lunardi: "Nell’ultimo incontro limati dettagli urbanistici".

Caso-Fendi, è giallo. Stabilimento in bilico: "Ma ad oggi nessun disimpegno ufficiale"

Stallo e timori sulla partita per l’insediamento in via del Redolone. Spettro di un retrofront per riassetto nel management in seno all’azienda. Il sindaco Lunardi: "Nell’ultimo incontro limati dettagli urbanistici".

"Posso dire che ad oggi, da Fendi, non è pervenuta alcuna comunicazione ufficiale in merito ad un eventuale disimpegno dell’azienda. Nell’ultimo incontro, circa due mesi fa, erano inoltre stati limati gli ultimi dettagli anche in termini di opere di urbanizzazione".

Lo ha assicurato il sindaco Piero Lunardi a proposito dell’insediamento industriale che dovrà sorgere in via del Redolone e dell’eventuale "marcia indietro" del brand della moda intenzionato ad approdare sul territorio. Confermando la linea anticipata dalla maggioranza già in occasione della scorsa seduta del consiglio comunale: il Comune ha completato i passaggi previsti, adesso deve essere il marchio italo-francese a farsi vivo.

Proprio nei giorni scorsi inoltre, il Comune di Serravalle ha affidato l’incarico per la redazione del Piano attuativo di iniziativa pubblica esteso all’area produttiva di Ponte Stella individuata dal Piano operativo. E la conferma della volontà di puntare a prescindere sulla vocazione artigianale dell’area arriva dal Documento Unico di Programmazione 2025 – 2027, in cui si legge che l’"amministrazione comunale ha dato mandato, di dare incarico ad un gruppo di tecnici esterni per la redazione del Piano, ad oggi in corso di definizione, per ridurre i tempi di realizzazione della nuova area, riqualificare urbanisticamente la zona e favorire lo sviluppo economico-industriale di tutto il comprensorio e l’insediamento di un polo logistico di importanti aziende". Come a dire che l’idea di creare un "polo della moda" in quell’area resta valida e si agirà in quell’ottica, a prescindere dal fatto che il "progetto Fendi" vada o meno in porto.

Ecco, ma a che punto è l’operazione? Stando a quanto si apprende l’ultimo contatto fra l’impresa di lusso e il Comune risale allo scorso giugno: in quel caso era stata affrontata la prospettiva della realizzazione di una pista ciclabile nell’area interessata che avrebbe dovuto essere a carico dell’azienda, ma alla fine si era trovato un accordo decidendo di affrontare eventualmente il discorso in un secondo momento (anche perché la pista com’era stata prevista inizialmente avrebbe seguito il tracciato del metanodotto e sarebbe quindi servito studiare un’alternativa).

Da allora, non sono tuttavia arrivati riscontri, né positivi né negativi. Di certo c’è che Fendi ha impresso una decelerata notevole ad un progetto che la scorsa estate sembrava ben avviato verso la conclusione in tempi relativamente brevi, con tanto di firma del protocollo d’intesa sull’asse Comune-Regione-azienda. Il brand italo-francese avrebbe deciso di rallentare perché, a quanto pare, il nuovo amministratore delegato del gruppo che si occupa del comparto logistica non giudica questo investimento, anche alla luce della crisi generale che sta attraversando il settore della moda in questo periodo.

Ed avrebbe quindi lasciato in "stand-by" l’opera, in attesa di ulteriori sviluppi. Certo è che ogni giorno trascorso in silenzio rafforza l’ipotesi di un addio da parte di Fendi. Saranno le prossime settimane a sciogliere ogni dubbio.

Giovanni Fiorentino