Boom di richieste alla Caritas: anni difficili

Dalla pandemia alla guerra, fino al caro bollette. Cresce la povertà. Il vescovo: "Una società ingiusta. Le istituzioni facciano la loro parte"

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La fotografia scattata nel "Dossier Caritas" è di una provincia in grande sofferenza, col capoluogo a fare da capofila (e manca la Valdinievole, essendo un’altra diocesi), per quel che riguarda le risorse economiche a disposizione che si traducono in richieste di accesso all’Emporio della Solidarietà o al Centro di ascolto diocesano. I numeri, purtroppo, sono impietosi e peggiorati notevolmente negli ultimi due anni fra pandemia, conseguenze della guerra in Ucraina e adesso il caro-bollette: nel primo semestre del 2022, sono state assistite 2.012 individuifamiglie, superando per la prima volta il tetto di quota duemila, nell’anno precedente erano stati 1.970 e nel 2019 furono 2.137 in tutto l’anno. Dieci anni fa, sempre per un raffronto, nel primo semestre gli accessi furono circa 1.300. Il post-pandemia ha portato a far crescere di nuovo la forbice di richiesta fra donne (60,5%) e uomini (39,5%) con un aumento del 6% rispetto ai primi mesi del 2020. Dal 2018, invece, è costante la crescita degli accessi degli stranieri col primato sempre conteso fra Albania (24,9%) e Marocco (23,9%) seguite da Nigeria, Romania e Ucraina in grande aumento per l’arrivo di numerosi profughi scappati dalla guerra: gli accessi nel 2021 erano allo 0,4%, adesso sono al 3,7% superando anche i pachistani. Chi si affaccia ai centri spesso vive in case in affitto (52,1%) e rischia, entro breve, di dover fare i conti anche col rischio di non riuscire più a pagare quello che deve mentre va considerato pure il 6,5% che si trova in alloggi di fortuna.

"Siamo di fronte ad un grido di dolore – commenta il Vescovo, Fausto Tardelli – è il segno che la nostra società non va bene. Un mondo che produce "scarti" umani è un mondo ingiusto e violento. Davanti ai risultati del dossier annuale della Caritas ognuno di noi, come anche la politica e le varie istituzioni o realtà sociali, si deve semplicemente chiedere: cosa posso fare, cosa devo fare perché le cose cambino?". Mondo Caritas rappresentato ed analizzato dal direttore Marcello Suppressa e dal responsabile dell’Osservatorio delle povertà, Giovanni Cerri, che si sono soffermati su un aspetto decisivo in questa fase storica: l’aumento del costo delle bollette. Nel primo semestre la spesa complessiva è stata di 150mila euro ai quali fare fronte, a livello generale, col contributo della Fondazione Caript di 220mila euro più altri 50mila proprio per questa voce e l’ulteriore soccorso del progetto "Pistoia, nessuno si salva da solo" che ha visto nell’ultimo anno una raccolta di 92mila euro da privati supportando, così, 280 famiglie. "La Diocesi è in cammino sinodale e questo lo ritroviamo anche nel mondo Caritas – dice Suppressa – bisogna ciò che è necessario e farlo bene: dobbiamo rafforzare l’anello debole della società".

Saverio Melegari