Accademia Giovani per la scienza, ripartenza prestigiosa con l'Università di Udine

Al Polo Uniser in via telematica cinque giorni super intensivi per i quaranta meritevoli ragazzi selezionati dalla Fondazione Caript

La scuola intensiva dell'Accademia giovani per la scienza

La scuola intensiva dell'Accademia giovani per la scienza

Pistoia, 9 settembre 2020 - Esperimenti, discussioni, momenti di progettazione e riflessione: vanno in archivio con successo ed entusiasmo i cinque intensi giorni guidati dai docenti dell’Università di Udine per i ragazzi dell’Accademia Giovani per la scienza, progetto di alta formazione promosso dalla Fondazione Caript e dedicato ai giovani studenti pistoiesi. Una ripresa molto attesa quella dei giorni scorsi dopo l’estate e dopo la pausa forzata dovuta all’emergenza sanitaria che si è svolta al polo Uniser in ambiente telematico, in collaborazione con l’Unità di Ricerca dell’Università di Udine. Quest’anno sono stati proprio gli studenti pistoiesi dell’Accademia, quarantuno in tutto, a poter beneficiare, in esclusiva, di questo straordinario momento di formazione.

“Un percorso di alta formazione basato su un modello interattivo e, soprattutto, un programma ‘spettacolare’ – ha dichiarato il prof. Ezio Menchi, consigliere di amministrazione della Fondazione Caript e ideatore del progetto – predisposto per le nostre giovani eccellenze pistoiesi dal gruppo di lavoro in didattica della Fisica dell’Università di Udine, guidato dalla professoressa Marisa Michelini”. Da segnalare l’esperienza di Laboratorio Controllato a Distanza (RCL) o “remote lab” con l’Università di Monaco di Baviera (Bundeswehr University), che ha visto la realizzazione da remoto di un esperimento scientifico sulla diffrazione di elettroni, con successiva fase di analisi e discussione dei risultati.

E infine la lectio magistralis “Come capiamo gli altri” condotta da Giacomo Rizzolatti, neuroscienziato di fama mondiale, autore di una delle principali scoperte degli ultimi decenni nel campo delle neuroscienze: Rizzolatti è stato infatti coordinatore del gruppo di ricercatori che nel 1992 scoprì l'esistenza dei neuroni specchio, di centrale importanza sia nello studio dell’apprendimento per imitazione, che caratterizza lo sviluppo cognitivo dei bambini, sia nella definizione del fenomeno dell’empatia. “I nostri giovani accademici hanno avuto la possibilità di vivere davvero un’esperienza formativa importantissima – commenta la professoressa Maria Giuliana Vannucchi, docente di Istologia all’Università di Firenze e coordinatrice dell’Accademia –. Inoltre ci tengo a ricordare che questo progetto ha ottenuto il riconoscimento del MIUR, del CSS Friuli Venezia Giulia e di ESOF – Euro Science Open Forum, l’agenzia che ogni anno organizza in una diversa città europea il grande Science in the City Festival (a Trieste nel 2020)”.