
Il nuovo direttore Varrà
Se non è rivoluzione... non è Pontedera. Ormai è un marchio di fabbrica il fatto che in Serie C ogni estate porti un profondo rimescolamento nell’organico dei giocatori. A dire il vero è anche abbastanza inevitabile quando lavori con 15-16 giovani (under), che qui sono di passaggio, spesso anche per una stagione sola, in una rosa iniziale di 22-23 elementi, per cui ormai il tifoso granata è abituato a questa profonda trasformazione. Che si prospetta anche nella prossima campagna acquisti-cessioni. Del resto, nei 12 campionati di Serie C unica disputati dal Pontedera, sono stati sempre più i giocatori cambiati di quelli riconfermati. Sempre, e a volte con uno scarto anche ampio, soprattutto se, come nella stagione appena conclusa, gli allenatori hanno utilizzato un numero di calciatori elevato. Almeno per la realtà pontederese. Quest’anno infatti il duo Agostini-Menichini ha fatto scendere in campo 31 giocatori (si considera anche chi ha giocato anche solo 1’), cifra inferiore solo ai 33 utilizzati da Indiani nel campionato 2014-15. Di questi 31, 11 c’erano anche nella stagione precedente, mentre 20, dunque, sono i nuovi. Dieci anni fa 10 furono i riconfermati e 23 i nuovi, numero più alto di tutti. L’anno invece in cui il Pontedera ha utilizzato il minor numero di elementi è stato nel 2018-19, quando furono 21: i riconfermati furono appena 7, numero più basso di tutti, e i nuovi 14. Undici riconfermati come quest’anno ci sono stati anche l’anno scorso, il 2023-24 (18 invece i nuovi), nel 2021-22 (16 i nuovi) e nel 2016-17 (14 i nuovi) e rappresentano il numero più alto di riconferme. Che molto probabilmente non verrà superato neppure nella nuova stagione, perché i giocatori rimasti sotto contratto sono 10, dei quali però almeno 2-3 destinati a volare altrove.
L’unico modo quindi per aumentare il numero dei volti già noti è confidare nel ritorno di qualche prestito under, ma, tutto considerato, sembra difficile che ciò possa accadere, perché giocatori come Corona, Sala, Tantalocchi o Calvani, tanto per citarne alcuni, hanno fatto bene e possono sperare di rimanere nella casa-madre o comunque di salire di ambizioni. Varrà, nuovo direttore sportivo granata, e Menichini, riconfermato sulla panchina, sanno che li attende un ampio lavoro, soprattutto per quello che riguarda l’individuazione dei giovani, ma hanno già cominciato i sondaggi. Anche perché, basandosi su quanto accaduto nelle annate precedenti, dovrebbe restare un mesetto di tempo prima dell’inizio della preparazione atletica, che di solito comincia poco dopo aver scavallato la metà del mese di luglio. Non che per quella data si debbano presentare già con la squadra al completo, certo, ma anche una...rivoluzione ha bisogno di tempo.
Stefano Lemmi
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