
Il Pisa Calcio celebra la promozione in Serie A e punta a diventare un modello di successo ispirandosi all'Udinese.
di Lorenzo VeroPISAQuante volte, nel corso dei festeggiamenti per la Serie A, il presidente Giuseppe Corrado ha tenuto a ribadire come la promozione del Pisa non sia stata casuale, ma frutto del lavoro iniziato sin dal loro arrivo, nove anni fa? Un elemento da rivendicare. Già dalla promozione di Trieste venne dichiarato come la Serie C non sarebbe più stato un campionato frequentato dal Pisa, quindi, dopo sei stagioni consecutive trascorse in Cadetteria, il massimo campionato. Frutto figlio di un albero cresciuto nel tempo. La società del Pisa è forte, radicata e pronta ad affrontare una nuova sfida. Knaster (nella foto Del Punta per Valtriani) dal palco dell’Arena, durante la cerimonia di premiazione, ha detto: "Pensiamo già ai prossimi obiettivi". Sì, perché il Pisa non si ferma qui.
L’intento del club è quello di porre le proprie radici nell’élite del calcio italiano. Per farlo, c’è bisogno anche di trarre ispirazione, e un modello che da anni è visto con ammirazione è quello dell’Udinese. Il club friulano vanta una partecipazione consecutiva in Serie A oramai da trent’anni, nei quali è stata raggiunta la qualificazione in Champions League tre volte, oltre ad altre in Europa League. La famiglia Pozzo, proprietaria dei bianconeri, ha dato una visione imprenditoriale al club, estendendo poi il proprio controllo anche al Granada in Spagna (poi ceduto) e al Watford in Inghilterra. La forza dell’Udinese, però, è stata quella di un sistema di scouting estremamente all’avanguardia già oltre quindici anni fa e con un occhio vigile soprattutto in Sudamerica. Non a caso, in Friuli sono sbarcati giocatori allora sconosciuti che poi si sono rivelati delle stelle, come Alexis Sanchez, Juan Cuadrado, Luis Muriel. Un sistema che permette una resa economica invidiabile, con giovani talenti individuati e comprati a poco, rivenduti alle big del calcio europeo al quadruplo del valore. Proprio quello dello scouting è un tasto sul quale il Pisa da tempo sta pigiando insistentemente, e che ha portato grandi risultati soprattutto per quanto riguarda gli arrivi di calciatori dall’estero (si pensi a Esteves, Lind, Hojholt) ma anche per quanto riguarda i talenti italiani.
Un modello, l’Udinese, anche dal punto di vista infrastrutturale, con il Bluenergy stadium, impianto di proprietà, premiato dalla Uefa rendendolo teatro della prossima Supercoppa Europea, che è sorto sulle basi del vecchio "Friuli". Ma non solo: anche il grande rapporto con il territorio è un centro focale all’interno del piano, e l’idea del triangolo virtuale centro sportivo-Torre-stadio è un esempio, come tutte le iniziative sviluppate per i tifosi. Sono riferimenti, ma il Pisa punta a diventare a sua volta un modello da usare come esempio per altre società.
Intanto, l’obiettivo è quello di ottenere stabilità anche in Serie A.
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