I nostri giovani terribili

Arena, Tramoni e soci: "Fortissimi. Ma adesso ci trascinino" .

I nostri giovani terribili

I nostri giovani terribili

"Fortissimi, ma devono crederci sempre di più, perché per ora non hanno fatto niente". Quando ad Aquilani sono state fatte delle domande riguardo i suoi "giovani terribili" (Arena, Esteves, Barbieri e Lisandru Tramoni), l’allenatore nerazzurro ha risposto rivolgendosi più a loro che ai presenti in sala stampa, lanciando un messaggio di monito, riassumibile in: "il futuro può essere vostro, ma dovete prenderlo". Un grandissimo capitale. Questo rappresentano i giovani per il Pisa, oltre che protagonisti dell’oggi, grazie ai quali è partita la crescita della squadra nerazzurra. Giovani sì, ma non giovanissimi, come Aquilani ha puntualizzato: "Stiamo parlando di 2002, 2003. Il Barcellona gioca in Champions con i 2007. Sono giovani, ma è arrivato per loro il momento di determinare". Quindi, il primo a essere passato in rassegna dall’allenatore è stato Esteves, che nelle ultime giornate è stato schierato a centrocampo: "Può giocare ovunque: centrocampista, mezzala o terzino. Ma se vuole ambire a qualcosa di più – e ne ha le capacità – deve aggiungere più cattiveria e consapevolezza sia in fase offensiva che difensiva". Dopo il portoghese, è stato il turno di Arena. "È troppo forte – esordisce l’allenatore – per lui nutro una stima enorme. Un ragazzo con le sue qualità avrebbe dovuto fare sette, otto gol e servire dieci assist (in realtà è fermo a una rete realizzata e due passaggi decisivi serviti): ma forse è colpa nostra". Un’asticella che deve inseguire: "Le mie parole sono volte a stimolarlo. Deve crederci, perché è forte". Lo stesso discorso è stato ampliato anche a Lisandru Tramoni: "Devono incidere. Non mi piace l’apatia, chi si appaga. Non hanno niente di cui appagarsi, anche perché non hanno fatto niente per ora. Pretendo che ogni giorno vadano più forti: la loro strada si presenta lunga e tortuosa, devono essere pronti". Infine, il turno di Barbieri. Il numero 42 in questo 2024 sta avendo una crescita di rendimento importante, avendo migliorato sia quell’irruenza che lo ha portato a qualche errore di troppo nei primi mesi, che in fase offensiva, con due gol pesantissimi. Il suo futuro rappresenta un’incognita (il Pisa gode del diritto di riscatto, con la Juventus che però si è riservata il controriscatto): "Le valutazioni le faranno in società. Lui sta facendo bene, ma se molla di un centimetro è finita. Per essere unico deve andare a duecento all’ora, di giocatori che ne vanno a centonovantacinque ce ne sono tanti". Non parole a caso, quelle di Aquilani, che enfant-prodige lo è stato sin dal suo esordio con la Roma, e che proprio con la gestione dei giovani ha gettato le basi della sua carriera da allenatore. Insomma, momenti che ha vissuto in prima persona e che ha visto vivere.