Un campionato fallimentare su cui c’è davvero ben poco da salvare. Per dare un voto alla stagione nerazzurra bisogna rispondere a una domanda. Sono stati raggiunti gli obiettivi d’inizio anno? Se si prendono per buone le parole del presidente Corrado che, alla presentazione delle maglie, dichiarò di voler primeggiare, volendo far meglio dell’anno precedente, certamente no. Anche se si considerano le dichiarazioni del diesse Claudio Chiellini che, dal ritiro di Rovetta, dichiarò di voler puntare ai playoff il bilancio è fortemente negativo. Gli obiettivi dei nerazzurri sono cambiati altre due volte nel corso della stagione. La terza volta quando Luca D’Angelo, chiamato a sostituire Maran, fu ri-assunto per cercare la salvezza, ritrovandosi poi in una situazione ideale, cammin facendo, per ritrovare addirittura il quinto posto. E’ qui che la dirigenza nerazzurra è tornata a parlare di promozione diretta. Il prodotto è stata un’annata talmente strana da rendere incomprensibile tanto la partenza a rilento, quanto l’incredibile striscia di 14 risultati utili consecutivi, fino al crollo verticale nel gioco e nelle motivazioni dell’ultimo mese e mezzo. Errori da parte della dirigenza, specialmente nel mercato estivo, su alcuni colpevoli ritardi, ma anche a gennaio, quando non ha acquistato adeguati sostituti in mezzo al campo, lasciando generalmente quasi tutto immutato, errori da parte dei giocatori, cui sarebbe bastato ben poco, una vittoria nelle ultime otto partite, per raggiungere almeno il traguardo minimo dei playoff. Errori da parte del tecnico Luca D’Angelo che, sebbene sia l’ultimo dei responsabili, non è riuscito a invertire il crollo di risultati, ma anche piccolezze, come alcuni errori di comunicazione, in particolare sugli infortuni. Il voto alla stagione è un 5-, considerate le legittime ambizioni della piazza dopo la finale persa col Monza e gli oltre 16 milioni di investimenti. Per la prossima stagione, chiarezza e risposte immediate.
Michele Bufalino
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