
Henrik Wendel Meister, 21 anni, attaccante nerazzurro
Una linea di riferimento, un’attitudine da non smarrire mai ("neppure quando il libeccio fischierà forte e ci costringerà a chiudere le finestre") e lo scheletro centrale a sorreggere qualsiasi novità tattica verrà introdotta durante il percorso nel campionato di Serie A. Il "violinista" si presenta al torneo con una serie di certezze, legate al suo Pisa, che rassicurano in vista di impegni il cui coefficiente è altissimo rispetto alla media alla quale eravamo abituati fino a qualche mese fa. Il primo punto cardinale all’interno della bussola di Gilardino è rappresentato dal pacchetto difensivo. Che sia il 3-4-2-1 con cui nella passata stagione i nerazzurri hanno trionfato in B, o che scelga di virare sul centrocampo a cinque, l’allenatore piemontese non si è mai discostato da una linea arretrata imperniata su tre elementi. Rispetto al recente passato, nel corso della preparazione estiva lo Sporting Club si è soffermato sullo sviluppo e la costruzione del gioco fin dagli esordi nella circolazione della palla, senza farsi spaventare dalla pressione della squadra avversaria. A questo fondamento dell’edizione 2025-2026 del Pisa è fortemente legato il secondo punto cardinale della bussola: l’attitudine da mantenere salda in tutti i contesti di gioco e in qualsiasi frangente della partita. Il "violinista" lo ha specificato nel giorno della presentazione ufficiale: "Sogno un Pisa garibaldino, che non si faccia intimorire dall’avversario". Anche perché, aggiungiamo noi, in Serie A gli avversari annusano l’odore della paura e non lasciano scampo. Non a caso anche in un palcoscenico eccezionale, quale la BayArena, al cospetto della seconda forza in carica della Bundesliga, il Pisa – dopo il comprensibile scotto pagato nei minuti iniziali dell’amichevole – ha dato vita a una prestazione gagliarda per aggressione e pressing, coraggio nell’uscita del pallone dalle proprie retrovie e ricerca degli automatismi in fase difensiva e di attacco alla porta. Per raggiungere risultati ottimali in queste richieste, Gilardino ha imperniato la formazione titolare attorno agli elementi che più rappresentano "l’usato sicuro" dello spogliatoio e che costituiscono anche l’ossatura centrale dello schieramento. In difesa i punti di riferimento sono capitan Caracciolo e Canestrelli: il primo vuole godersi da protagonista uno degli ultimi giri di giostra ad alti livelli, il secondo è determinato a collocarsi in pianta stabile in Serie A. A centrocampo Aebischer è il calciatore con spessore umano, esperienza internazionale e abilità tecnico-tattiche più importante del reparto. Accanto allo svizzero troviamo Marin, autentica anima dello spogliatoio e traduzione in realtà del percorso di crescita complessivo vissuto dalla società. Sette anni dopo il suo arrivo all’ombra della Torre e con un Campionato europeo disputato da protagonista, la Serie A col Pisa è la vera ciliegina sulla torta. In attacco il talento puro di Matteo Tramoni non ha bisogno di alcuna presentazione: è il diamante di una squadra che vuole ancora stupire.
M.A.
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