
Meno pressing, più possesso. Il tecnico sceglie il 3-4-2-1 per una squadra verticale ma equilibrata. La nostra analisi
Il processo di metamorfosi è stato avviato a inizio luglio, subito dopo i test atletici svolti a margine del raduno agli ordini di mister Alberto Gilardino. Il Pisa si è presentato ai nastri di partenza della stagione 2025-26 con un bagaglio di nozioni tattiche ed emozioni decisamente importante: non poteva essere altrimenti a poche settimane dal trionfo nel campionato cadetto. Il nuovo allenatore nerazzurro in sede di presentazione ha tenuto a sottolineare quanto sia fondamentale tenere acceso questo fuoco emotivo, con la legittima ambizione di dare una forma nuova all’abito tattico che i nerazzurri indosseranno in Serie A. Ne abbiamo intravisto alcuni dettagli nelle amichevoli fin qui disputate: rispetto a qualche mese fa, lo Sporting Club adesso cerca con meno ossessione la pressione sulle linee della formazione avversaria, prediligendo invece una manovra più ragionata ogni volta che entra in possesso della palla nella propria metà campo.
La costante tra la versione "inzaghiana" e quella ricercata dal "violinista" è la verticalità: nel pensiero e nelle giocate proposte quando il possesso della sfera viene portato nella metà campo offensiva. L’altro comun denominatore, che con molta probabilità verrà confermato anche nella gara di domani contro l’Augsburg, è la disposizione: il 3-4-2-1. I pali per il momento sembrano essere di proprietà di Adrian Semper, al pari della guida del pacchetto difensivo affidata a capitan Caracciolo. Ai suoi lati le caselle sono occupate da Canestrelli (sicuro dei gradi di titolare anche in Serie A) e Lusuardi, testato più spesso di Mbambi, Calabresi e altri colleghi di reparto. La sensazione però è che sul centrosinistra si cerchi un’alternativa di valore (pensiamo tutti a Troilo). In attesa della miglior condizione di Cuadrado, la corsia destra è appannaggio di Tourè, con Angori attualmente unica risorsa mancina. In mezzo al campo troviamo le maggiori alternative: Marin, titolare nella fase finale del Campionato europeo (ottavi di finale compresi) merita di togliersi la soddisfazione di guidare la mediana nerazzurra in A.
Accanto a lui il partner designato è Aebischer, con Piccinini e Akinsanmiro che rappresentano le attuali riserve. Altre conferme le troviamo dalla trequarti in su: Tramoni è il faro del gioco del Pisa, mentre Nzola – anche nel suo caso soltanto al top della condizione – è arrivato per indossare la maglia numero 9 e occupare il posto di titolare. Il terzo e ultimo posto libero nello scacchiere titolare per il momento andrebbe a Meister, sul quale Gilardino ha mostrato di riporre grande fiducia. I "sacrificati" sarebbero Lind e Moreo, senza contare che dal mercato con molta probabilità arriverà un’altra pedina in questa porzione di campo.
M.A.
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