ANTONIO MANNORI
Sport

Ciclismo, 15 anni fa la tragica morte di Galletti, fedelissimo gregario di Cipollini

Il malore mortale del corridore pisano durante una gara in Spagna

Il pisano Alessio Galletti morto il 15 giugno 2005

Cascina (Pisa), 15 giugno 2020 – Era il 15 giugno 2005 quando il professionista pisano Alessio Galletti, durante la Subida al Naranco, gara in linea da Lugones alla località in quota delle Asturie, fu colpito da un malore fatale.

Nato a Pisa, indossava in quella stagione la maglia della Naturino-Sapore di Mare e fu a una dozzina di chilometri dall’arrivo della corsa quando fu colpito dal malore mortale. Sono trascorsi 15 anni e coloro che sono vicini al ciclismo lo ricordano con affetto e simpatia. Le ultime sue parole riferite allora dal moldavo Igor Pugaci, che gli era vicino in un gruppo di una trentina di corridori in ritardo, furono queste: “Sto male, mi sento gonfio, non riesco a respirare”.

Alessio aveva 37 anni essendo nato a Pisa il 26 marzo 1968. Dopo ottimi trascorsi da dilettante, passò professionista nel 1994 e per cinque stagioni – dal 1999 al 2002 e poi nel 2004 – compagno di squadra di Mario Cipollini, uno dei punti di forza del “treno” di Re Leone. Galletti ha vinto quattro corse nella sua carriera: una tappa del Tour de l’Ain nel 1998, una del Tour Down Under nel 2001, il GP Fred Mengoni e la classifica finale della Due Giorni Marchigiana nel 2003.

Aveva acquisito notorietà come il più fedele dei gregari di Mario Cipollini. Abitava a Musigliano di Cascina aveva un bimbo di 9 mesi, Marcus (corridore allievo nel 2019 nelle file della Coltano Grube Costruzioni), e la moglie Consuelo era da tre mesi incinta del secondo figlio, Manuel, che non ha mai conosciuto il padre. Ma gli avranno sicuramente raccontato di quanta stima godesse e che persona fosse.