C'è anche il fronte dei sindaci del centrodestra: "Vinceremo"

Intervista al sindaco di Pisa Michele Conti. "Con Livorno compromesso storico. Aeroporti, si cresce insieme"

Il sindaco Michele Conti

Il sindaco Michele Conti

Pisa, 4 marzo 2021 - Da buon agronomo, Michele Conti, sindaco di Pisa, sa che l’albero del centrodestra in Toscana sta crescendo bene e anche in questo schieramento il fronte dei primi cittadini può essere determinante.

Sindaco Conti, come sta il centrodestra toscano dopo il sogno svanito della vittoria alle Regionali del settembre scorso?

"Il Centrodestra è solido e pronto a dare risposte ai bisogni delle cittadine e dei cittadini sia nei ruoli di governo locale che di opposizione. Governiamo in molti Comuni importanti in Toscana dove si è formata una classe dirigente preparata, credibile e alternativa al centrosinistra". 

I sindaci del centrodestra guidano sei capoluoghi toscani dando prova di buongoverno. Il centrodestra deve ripartire dal fronte dei sindaci per far breccia in Toscana e battere il centrosinistra?

"Credo che l’attuale priorità del Centrodestra che governa le città sia quella di sconfiggere la crisi economica, sociale e sanitaria causata dal Covid, dimostrandosi all’altezza del compito affidatogli dalle cittadine e dai cittadini. Dopo aver sconfitto la crisi dovremo ripartire guardando l’esempio di chi ha dato un esempio virtuoso di buona amministrazione".  

Il fronte dei sindaci del centrodestra e in generale degli amministratori italiani del centrodestra deve emergere maggiormente come forza propulsiva nella coalizione a livello nazionale?

"La Lega dà grandissima importanza ai sindaci e da sempre lì coinvolge in ogni processo decisionale. Prova ne è la mia nomina in segreteria politica nazionale fatta dal mio Segretario, Matteo Salvini che ringrazio. La Lega è un partito storicamente molto radicato sul territorio e anche in Toscana ha prevalso questo modello".

In Toscana Forza Italia si sta riorganizzando, la Lega ha un nuovo coordinatore e deve mettere da parte vecchi rancori, Fratelli d'Italia sta alla finestra e gode dei successi. Siete pronti per la prossima tornata di amministrative a partire da Grosseto, Montevarchi e Altopascio?

"Il commissario regionale della Lega, Mario Lolini, lavora benissimo. Coinvolge i territori, le categorie economiche e sta ristrutturando il partito in modo ragionevole. Sono sicuro che presentandoci compatti con Fratelli d’Italia e Forza Italia alle competizioni elettorali di quest’anno, tornerà il sorriso".

Sindaco, mestiere sempre più difficile. Quando ha letto la condanna alla sua collega Appendino di Torino cosa ha pensato?

"Fare il Sindaco è un mestiere difficile che prevede moltissime responsabilità in capo a una sola persona, che molte volte è chiamato a rispondere per responsabilità altrui. Soprattutto se paragoniamo il ruolo a quello di consiglieri regionali o ai deputati. Però quando si accetta la candidatura si deve essere consci di questo. Fare il Sindaco è un servizio verso la propria comunità".

Dovreste essere maggiormente ascoltati da Roma? Confida in Draghi?

"Credo che durante la pandemia sia emerso in maniera ancora più evidente quanto gli enti locali siano percepiti, a ragione, come il punto di riferimento principale della popolazione. Fra mille difficoltà il cittadino si rivolge al Sindaco per avere aiuti e sostegno.  Nel corso dell’emergenza il Governo ha spesso scaricato sui Comuni la responsabilità di garantire la tenuta sociale dei territori. Penso ad esempio, e lo dico da delegato nazionale Anci alla Polizia Municipale, ai controlli chiesti per il rispetto delle norme anti-Covid che si sono aggiunti all’attività ordinaria della Pm. Una maggiore collaborazione sarebbe sicuramente più utile a dare risposte efficaci. Questa è la fase in cui è necessario lavorare per sconfiggere il virus ma, al contempo, fare le riforme e programmare la ripartenza. Ho fiducia nell’autorevolezza e nelle competenze del Presidente Draghi e nelle grandi potenzialità che il nostro Paese esprime nei momenti più difficili".

Il suo collega Nardella ha posto subito la questione turismo. Mi dica le priorità per la Toscana.

"Nella nostra città il turismo ha un peso rilevante sia in termini di Pil che di occupazione. E il 2020 ha congelato tutto. Penso che vada ripensato il sistema della promozione e del sostegno delle istituzioni a un settore fondamentale come quello del turismo, in Italia e in Toscana. Sono soddisfatto per la nomina di Massimo Garavaglia a Ministro del Turismo. So che è persona capace, seria e competente. Peraltro, era fondamentale che il Paese si dotasse in questo preciso momento di un dicastero autonomo, con capacità di spesa,  dedicato a uno dei settori più importanti per la nostra economia. L’ho sentito telefonicamente nei giorni scorsi invitandolo a Pisa per un confronto sul tema".

Questione aeroporti, Pisa e Firenze possono crescere insieme una volta ripartiti post pandemia?  

"Toscana Aeroporti è un’azienda unica ormai da molti anni. Ha un piano di investimenti che riguardano entrambi gli scali aeroportuali. Di fronte a una crisi mondiale l’unica risposta possibile è fare fronte comune e crescere insieme. Tornare a vedere i turisti da tutto il mondo che sbarcano nei nostri aeroporti è fondamentale per tutta la Toscana, in particolare per le città d’arte".

Si stanno abbattendo gli steccati tra Pisa e Livorno, state preparando le richieste per il Recovery plan insieme? E' un compromesso storico?

"Il tema dello sviluppo dell’area costiera deve superare tutti i campanili, deve guardare a Livorno come a Lucca per le infrastrutture, il turismo, la mobilità. La metropolitana di superficie fra Pisa e Livorno è solo una delle buon idee da far finanziare con il Revovery found. Ma ancora: allargamento e manutenzione della Fi-Pi-Li, collegamenti veloci verso Roma su strada e su linea ferroviaria, investimenti sul Galilei - l’aeroporto intercontinentale della Toscana -, connettività, navigabilità dell’Arno, infrastrutture per il turismo e per il commercio. Sono questi gli investimenti necessari per rendere competitiva l’intera area della costa Toscana che deve essere protagonista di questa stagione di rilancio. Oltre a questo abbiamo pronto un piano per la città, progetti per 200 milioni di euro da inserire nel Recovery Plan, se Draghi chiederà il contributo degli enti locali come auspico, per i quali siamo in grado di produrre un piano di fattibilità entro 90 giorni e cantierabili entro il 2023".

Il nuovo presidente del Pisa calcio vuol rifare lo stadio. A Firenze se ne discute da anni. Che ne pensa?

"Appena insediati non abbiamo perso un giorno per realizzare la variante urbanistica che abbiamo approvato in tempi record creando le condizioni per uno sviluppo positivo per lo Stadio, il quartiere di Porta a Lucca e la città intera. E anche per il Pisa Sporting Club. E’ un’operazione che ha permesso l’afflusso di capitali ingenti per lo sviluppo della città, un modus operandi che stiamo adottando anche per altre realtà cittadine. L'interesse di Knaster è la conferma che Pisa ha una capacità attrattiva internazionale molto elevata. Siamo pronti ad affrontare le nuove avvincenti sfide per portare Pisa nel futuro, con uno Stadio nuovo in grado di ospitare le partite di calcio ma anche eventi di intrattenimento e spettacolo in grado di riattivare il tessuto economico della città".