MICHELE BUFALINO
Pisa

Petroni, l'ultima sfida alla città

La «provocazione» continua: per tutta la settimana ha chiesto la scorta e ora è nel gruppo squadra per la trasferta

Pisa, 17 luglio 2020 - Non si è parlato d’altro in città ieri, dopo la notizia della possibile presenza di Fabio Petroni all’Arena Garibaldi, per Pisa-Trapani. D’altronde per i Petroni questa non è una gara come le altre. Una presenza confermata dalla documentazione ufficiale che il Trapani ha presentato ieri, tra lista di convocati e partenti come "gruppo squadra", che presenta non solo il nome di Fabio Petroni, ma anche quello del figlio Lorenzo Giorgio, membro del consiglio di amministrazione della squadra. È l’ultima provocazione, un atteggiamento quasi di sfida nei confronti di una città che lo ha combattuto e che alla fine è stata salvata dai propri tifosi, che lottarono a fianco del tecnico Rino Gattuso e, infine, dalla famiglia Corrado che rilevò la società evitando il fallimento. Una sfida a testa alta da parte dell’ex patron Fabio Petroni, perpetrata anche per aver domandato una scorta alle forze dell’ordine, per tutta la settimana, con ripetute richieste di protezione. Intanto ieri giocatori del Trapani calcio hanno deciso di mettere in mora la società, un’altra tappa del terremoto societario, dopo i due punti di penalizzazione in classifica ottenuti a causa del mancato pagamento degli stipendi di gennaio e febbraio entro il 16 marzo. Secondo quanto è emerso infatti, sono saltati alcuni accordi in merito alla spettanza relativa al mese di aprile e la squadra ha tirato in ballo questa conclusione alla vigilia della partenza per la trasferta di Pisa. La dirigenza aveva indicato alla squadra che a fine luglio sarebbero stati corrisposti gli emolumenti di maggio e che per aprile sarebbero state liquidate le retribuzioni dopo il 24 agosto ad iscrizione avvenuta. Un programma che non è piaciuto ai calciatori. Lorenzo Giorgio Petroni, colpito come un fulmine a ciel sereno, ha commentato così: "Stiamo facendo i salti mortali per sistemare ogni cosa. Noi rispetteremo quelli che erano gli accordi con i giocatori. Non ci fermeremo di fronte a nulla. Ho in programma di parlare con la squadra dopo Pisa per comprendere meglio quali siano le loro ragioni, mi manca la chiarezza del gesto". © RIPRODUZIONE RISERVATA