"Teniamo moltissimo al Teatro Rossi, mai ci sogneremmo di arrecare alcun danno"

L’associazione Tra ribatte alle accuse dopo la denuncia fatta scattare dal soprintendente

Teatro Rossi

Teatro Rossi

Pisa, 12 aprile 2019 - L’associazione Tra- Teatro Rossi Aperto ribatte alle accuse – e alla denuncia arrivata dal soprintendente – dopo il caso scatenato dalla pubblicazione sul web delle foto di alcuni volontari intenti a fare lavoretti fai da te all’interno della storica struttura.

"Teniamo al Teatro Rossi moltissimo, mai ci sogneremmo di arrecare alcun danno. Se ce ne prendiamo cura, giorno dopo giorno, da quasi sette anni, certo non è per danneggiarlo» queste le loro parole.

«Tutto quello che è stato fatto al Teatro Rossi è fatto secondo un principio di reversibilità – continuano – invitiamo espressamente la Soprintendenza a fare un sopralluogo. Abbiamo sempre promosso il recupero funzionale, in un percorso interistituzionale, pubblico, che ha visto sempre coinvolti tutti gli enti competenti (Soprintendenza, Demanio, Regione e Comune). Il progetto, già adeguato alle indicazioni allora fornite dalla Soprintendenza, è stato protocollato sia presso gli uffici di questa sia in Regione nel marzo 2017 e ha coronato l’opera di sensibilizzazione e animazione che ha fatto sì che la Regione stanziasse un finanziamento per avviare i lavori, sospesi oramai dal 2010».

«Il Teatro non è in regime di occupazione. Non solo non viene impedito a nessuno di entrarvi, ma in questi sette lunghi anni di trattativa gli stessi funzionari di tutte le istituzioni coinvolte vi sono stati a più riprese: il Teatro Rossi è Aperto, pubblico, di prossimità, in dialogo costante con il territorio e le comunità. Le foto che hanno suscitato tanto scandalo vengono da un vano lasciato in condizioni pietose dai vari cantieri che il Teatro ha ospitato dal 1978 al 2010: lo sanno bene le migliaia di persone che l’hanno attraversato per andare nei bagni. Una stanza che andrebbe restaurata a prescindere e il cui ripristino è previsto nel piano di recupero di cui sopra. Se può servire ad accelerare i tempi, volentieri contribuiamo anche economicamente agli interventi che la Soprintendenza, dopo debito sopralluogo, stimerà opportuno fare, coerentemente con l’impegno e il sacrificio che, sopra ogni polemica strumentale, mai abbiamo interrotto in sette anni».