
La senatrice Dem Ylenia Zambito
Pisa, 28 luglio 2025 – «Quanto emerso dall’inchiesta pubblicata da Il Post sul presunto addestramento, presso strutture militari italiane, di miliziani legati al generale libico Khalifa Haftar rappresenta un fatto gravissimo, che merita chiarezza immediata da parte del Governo. Per questo ho presentato oggi un’interrogazione parlamentare al Ministro della Difesa». Lo ha dichiarato la senatrice del Partito Democratico Ylenia Zambito, prima firmataria di un’interrogazione a risposta scritta che chiede conto dell’addestramento, in particolare nella base militare di Pisa, di unità appartenenti all’Esercito Nazionale Libico (LNA), tra cui la brigata al Saiqa, non riconosciute dal diritto internazionale e più volte responsabile di azioni destabilizzanti nei confronti del governo di Tripoli, l’unico legittimato a rappresentare la Libia sul piano internazionale. «Le attività di addestramento militare – prosegue la senatrice Zambito – non possono essere condotte in segreto, né tantomeno in contraddizione con le posizioni ufficiali dell’Italia. Il nostro Paese ha sempre sostenuto, anche in sede ONU, il governo libico di unità nazionale con sede a Tripoli. Se fosse confermato il coinvolgimento della base di Pisa in un programma non autorizzato di supporto a forze paramilitari estranee al governo legittimo, saremmo di fronte a una grave violazione dei principi costituzionali, a partire dall’articolo 11, e a un serio problema di trasparenza democratica. Chiediamo sia fatta immediata chiarezza su questo». Nell'interrogazione, la senatrice del Partito Democratico chiede al Ministro della Difesa di chiarire contenuto, ambito e durata del programma, se il Parlamento sia mai stato informato dell’esistenza di queste attività e quali misure il Governo intenda adottare per garantire il pieno rispetto del diritto internazionale e del controllo democratico sull’impiego delle Forze Armate. «Non possiamo permettere – conclude Zambito – che strutture strategiche come la base militare di Pisa vengano coinvolte in operazioni opache, tanto più in un contesto delicato come quello libico. È necessario fare piena luce su questa vicenda, nell’interesse del Paese e della sua credibilità internazionale».