"Tanti stranieri in città e italiani sul litorale Ma due mesi non bastano per cantare vittoria"

Alberghi, ristoratori e la stagione 2021: "C’è molto da recuperare e l’autunno è un rebus. Deve ripartire l’intera economia cittadina"

L’unica certezza è l’incertezza. Se la stagione turistica fa segnare una ripresa incoraggiante con olandesi, francesi e tedeschi a seguire, l’autunno è alle porte e ciò che domina è l’incertezza tra albergatori, ristoratori e commercianti del settore dell’abbigliamento.

Andrea Romanelli presidente di Federalberghi e titolare dell’Hotel La Pace parla della schizofrenia delle zone a colori che hanno piegato la ripresa. "L’anno scorso fino a luglio eravamo quasi tutti chiusi. Molti hanno chiuso per scelta. Abbiamo poi avuto una sorta di mini boom per un paio di settimane di agosto. Quest’anno, c’è stata l’incertezza delle regioni e zone a colori, le mini quarantene, l’aeroporto che non “decollava” veramente, ma poi siamo ripartiti abbastanza bene".

Cerca di essere ottimista Romanelli ma aggiunge: "Di 63 camere io ne ho occupate 35. Io la chiamo rimessa o perdita. Se poi alzo lo sguardo pensando all’autunno, o a settembre so già che sarò di nuovo, ancora una vota con gravi perdite. I turisti non ci saranno, ed è difficile andare avanti avendo come ospiti qualche operaio o qualche persona che deve fare visite mediche".

Nicola Piegaja dell’Hotel Victoria spera in un turismo alberghiero spalmato anche in autunno definendo i numeri di questa estate rassicuranti. "In realtà, settembre ed ottobre sono storicamente mesi fruttiferi per Pisa città. Io sto già vedendo segnali di ripresa nelle famiglie che vengono a cercare casa per i figli che vanno all’Università. E questo mi emoziona, mi ricorda il periodo post seconda guerra mondiale. Ci sono segnali di ripresa anche sul fronte dell’ospitalità congressuale. E sono treni da non perdere l’Internet Festival, il Pisa Book e Lucca Comics. Sono mancati gli inglesi, quello sì, e noi dal 1837 lavoriamo proprio con loro anche se qualche sparuto drappello si è visto dopo che è stata tolta la mini quarantena".

Il presidente di ConfAlberghi Confcommercio Pisa Roberto Tommasoni precisa: "Agosto è stato un mese straordinario per le presenze, con un boom di turisti da Germania, Francia, Belgio e Olanda, mentre sul Litorale prevale il turismo locale e italiano. A settembre invece il nostro lavoro è legato al turismo congressuale e a quello del business, e da questo punto di vista c’è ancora molta cautela nelle aziende".

Sul fronte della ristorazione, l’incertezza è massima. Arrivano le piogge e si mangia al chiuso. "Il Green pass per ora non è stato un problema, vedremo se lo sarà in seguito – dice Alessandra Nosiglia di KmToscano-. Abbiamo allestito i tavoli all’aperto e ringrazio il sindaco, l’assessore Pesciatini e il parroco di San Pierino in vinculis. Questa estate abbiamo respirato ma per “respirare” abbiamo dato fondo a tutti i nostri risparmi. Ci preoccupa l’autunno. Non c’è certezza. Noi abbiamo tre dipendenti pisani ed i commercialisti sconsigliano di rinnovare i contratti oltre il 31 ottobre".

Francesco Mezzolla opera in più settori: è contitolare della caffetteriar Onyva, ha Cibum – una rivendita di prodotti enogastronomici di qualità – ed il negozio di abbigliamento Eredi Vincenti che ha il gemello a Lucca. "Il turismo è in ripresa ma è di scarsa qualità. Il Comune spende più per pulire i rifiuti che lasciano i turisti di quanto incassi la città. L’abbigliamento è al palo. I visitatori in agosto, per i saldi compravano, ora no. Se l’economia cittadina non riparte nel suo insieme, in autunno l’unica certezza sarà l’incertezza. Lucca ha subito il lockdown più di Pisa ma è ripartita con turismo di qualità ed eventi". Simone Frendo della Trattoria Sant’Omobono conclude con amarezza: "Quello che abbiamo perso, è perso. Non lo si recupera in un paio di mesi di buon afflusso. E’ l’intera economia cittadina che deve ripartire".

Carlo Venturini