MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Scuola Normale: "No accordi con le università israeliane implicate nel conflitto a Gaza"

In una mozione del 22 luglio il Senato Accademico della Scuola Normale Superiore, respingendo la proposta di non stabilire rapporti con alcuna università israeliana, che si configurava come un boicottaggio generalizzato.

La sede della Scuola Normale Superiore

La sede della Scuola Normale Superiore

Pisa, 28 luglio 2025 - Nella seduta dello scorso martedì 22 luglio, il Senato Accademico della Scuola Normale Superiore ha votato a maggioranza una mozione che dà continuità a una precedente del 26 marzo 2024, in cui la Scuola si impegnava a valutare con la massima attenzione ogni accordo istituzionale e collaborazione scientifica che potesse attenere allo sviluppo di tecnologie utilizzabili per scopi militari (dual use). Questa nuova deliberazione del Senato Accademico, organo di governo della Normale, arriva adesso visti “la catastrofe umanitaria e il peggioramento continuo delle condizioni del popolo palestinese, .....l’aggravarsi di pesanti e sistematiche forme di oppressione, discriminazione e violazione del diritto internazionale umanitario a danno della popolazione civile nella striscia di Gaza e in Cisgiordania e la pressoché totale distruzione delle infrastrutture sanitarie, scolastiche e universitarie nella striscia di Gaza”. La Scuola Normale, che al momento non ha accordi istituzionali con università israeliane, ha così respinto la proposta di non avviare collaborazioni con enti accademici e istituzioni universitarie israeliani senza alcuna distinzione, proveniente dalla Classe di Scienze politiche e sociali, che di fatto si configurava come un boicottaggio generalizzato. Si è impegnata invece per il futuro a non stringerli con istituzioni “che risultino implicate direttamente o indirettamente nelle violenze e nell’occupazione a danno delle popolazioni civili di Gaza e di Cisgiordania”. “Tale impegno - continua il testo della mozione - resterà valido fino alla fine della crisi umanitaria, al cessate il fuoco definitivo e a concreti impegni verso la ricostruzione di Gaza, nonché fino al ripristino del rispetto dei diritti umani in Palestina e del diritto internazionale”. Vengono al contrario caldeggiate “le collaborazioni individuali con studiosi e studiose israeliane e con organizzazioni non governative dedite alla difesa dei diritti umani”, nella convinzione che “il dialogo transnazionale possa contribuire ad arginare qualsiasi forma di nazionalismo e razzismo e a promuovere la pace e i valori umanitari”. In quest’ottica la Normale intende anche intensificare la sua partecipazione al programma internazionale “Scholars At Risk”, che promuove azioni concrete di solidarietà verso ricercatori e ricercatrici delle zone colpite dai conflitti. Proprio in virtù della precedente mozione del marzo 2024, la Normale ha già intrapreso varie azioni per l’uso responsabile della ricerca, istituendo il «Panel Accademico sulla Sicurezza e Integrità della Ricerca (PASIR)», creando una apposita delega prorettorale a «Trasferimento, valorizzazione e uso responsabile della conoscenza», e avviando la collaborazione con il «Centro strategico Sicurezza, Rischio e Vulnerabilità (SRV)» dell’Università di Genova “al fine di ottenere un quadro informativo sul tema e organizzare corsi di formazione rivolti a tutto il personale con ruoli di responsabilità nel supporto alla ricerca, alla didattica, all’internazionalizzazione, all’open science, alla sicurezza informatica e all’ICT”.