Schianto con la Ferrari "Guard rail-ghigliottina"

Cordoglio per la morte dell’imprenditore 56enne Giulio Braghieri. In molti chiedono più sicurezza in Fipili: "Sostituire le vecchie barriere"

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Dolore ma anche riflessioni sulla sicurezza. "Quello è un vecchio guard rail definito ghigliottina", il dibattito sui social. "Quelli datati dovrebbero essere sostituiti". Saranno le indagini a stabilire come è avvenuta la morte di Giulio Braghieri, 56 anni, di Calcinaia. La sua auto, una Ferrari F355, è rimasta incastrata proprio nel cordone che delimita la Fipili, in direzione Firenze, tra Navacchio e Cascina poco prima della mezzanotte di venerdì.

Oggi il pubblico ministero Fabio Pelosi potrebbe decidere se e quando fare l’autopsia. Il corpo del noto imprenditore della Valdera, ma molto conosciuto anche a Pisa, si trova a Medicina legale. Un ostacolo, un malore, un colpo di sonno o un guasto tecnico? Sull’asfalto si vede nitida una frenata. L’uomo "ha come deviato", hanno raccontato i testimoni. Qualcuno, sempre su facebook ha detto di aver visto la sua auto "dal meccanico una settimana fa". "Andrebbero introdotte barriere di tipo innovativo", si chiede un utente su fb scatenando un dibattito sulla sicurezza, "dispositivi salva motociclisti che hanno la protezione estesa fino all’asfalto. Un sistema che salverebbe tante vite". L’incidente ha suscitato tante reazioni.

Giulio Braghieri era figlio di Enrico Braghieri, morto nel 2013, e di Giuliana Ferrucci, sorella di Silvano Ferrucci, fondatore della Pistoni Asso, oggi Asso Werke, di Fornacette. Braghieri era stato fondatore e membro del consiglio del Lions Club Pisa Certosa che ha subito dimostrato vicinanza ai familiari. Anche la Pubblica assistenza di Fornacette, fra gli altri enti e associazioni, ha espresso il proprio cordoglio per la sua scomparsa.

A. C.