Roberta Ragusa, ecco la foto mai data agli investigatori

Nella foto, mostrata durante la trasmissione 'Quarto Grado, si vede Roberta con il pigiama rosa che avrebbe indossato anche nella notte della scomparsa

Roberta Ragusa, ecco la foto mai data agli investigatori

Roberta Ragusa, ecco la foto mai data agli investigatori

Pisa, 21 ottobre 2018 - Ci sono voluti quasi sette anni per vedere una foto di Roberta Ragusa così come se ne sarebbe andata la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012. Un’eternità per una persona da cercare e che da allora è svanita nel nulla. Eppure né suo marito Antonio Logli (condannato due volte, in primo grado e in appello, a 20 anni di carcere perché sospettato di averla uccisa e averne distrutto il cadavere), né i suoi legali, né il resto della famiglia o la sua attuale compagna Sara Calzolaio, ha ritenuto di tirarla fuori prima e darla agli investigatori impegnati nelle ricerche.

Anzi, la foto diffusa fu quella di una Roberta bellissima, ma di qualche anno prima e assai diversa da quella tormentata e delusa da un matrimonio ormai finito. La foto di Roberta con il famoso pigiama rosa è spuntata l’altra sera a Quarto Grado, mostrata su Rete 4 per gentile concessione della famiglia Logli: un inedito che non compare nel fascicolo giudiziario composto da migliaia di atti. Un colpo di scena, certo. Ma del tutto irrilevante ormai ai fini processuali: visto che quella foto non servirà più a riaprire nuove indagini perché la Corte di Cassazione, che dovrà pronunciarsi definitivamente entro l’anno prossimo sul caso, ha il compito di valutare se il processo di appello è stato legittimo e non nel merito della vicenda.

Insomma, quella foto rischia di essere un autogol nella difesa silenziosa, almeno fino alla ribalta televisiva di venerdì, di Logli che fa il paio con quel teste farlocco rintracciato in Francia, a Cannes: il cuoco Pasquale Davi che disse di avere incontrato Roberta proprio sulla Costa Azzurra pochi mesi dopo la sua scomparsa e che invece ben presto venne sbugiardato dagli inquirenti e bollato come un mitomane a caccia di comparsate televisive. Anche allora la difesa di Logli tentò la carta a sorpresa, producendo, nelle more delle indagini difensive, la sua testimonianza. Ma in ciò che il cuoco diceva non c’era nulla di vero. Di lui, originario del sud Italia, si ricordano solo poche interviste in Tv con un improbabile accento francese.