"Primo buon risultato nel rispetto dei cittadini"

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Gli ambientalisti scendono dalle barricate. Dopo l’incontro fiorentino, infatti, il Comitato di difesa di Coltano, composto da residenti della frazione rurale, giudica "un primo buon risultato la decisione non realizzare la base militare all’interno del Parco: una decisione che va nel senso delle richieste avanzate da tutta la comunità di Coltano, dalle imprese che lì operano nel rispetto dell’ambiente, dalla popolazione pisana e da tutti coloro che hanno sottoscritto la petizione". Inoltre, il Comitato "prende atto con favore della posizione del consiglio regionale che rafforza le prerogative del Parco: ora serve una posizione altrettanto chiara e impegnativa del consiglio comunale nella sua totalità, che deve affiancare e sostenere le dichiarazioni personali del sindaco, importanti ma non sufficienti". Insomma, i coltanesi chiedono "trasparenza su tutti i fronti e da parte di tutte le istituzioni e un impegno chiaro perché si eviti nuovo consumo di suolo: a Pisa la possibilità di riutilizzare strutture già esistenti c’è". Esulta anche l’associazione ambientalista La Città ecologica, con il suo presidente Pierluigi D’Amico: "Un primo risultato la mobilitazione quasi unanime della città l’ha ottenuto. Sembra esclusa la ‘cittadina’ dei carabinieri a Coltano. La mobilitazione continui. Ora nessun consumo di suolo e riutilizzo delle strutture militari esistenti per realizzare le sole opere strettamente necessarie all’operatività dell’Arma".

Tirano invece dritto per la loro strada gli Amici di Pisa che si rivolgono direttamente al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in risposta a una missiva di segno opposto appena recapitata al Quirinale dal Comitato di difesa di Coltano, per chiedere invece che la base si faccia subito. "Il progetto - scrive al Capo dello Stato, la presidente Maria Luisa Ceccarelli Lemut - avrà una configurazione pienamente rispettosa dei parametri di edilizia sostenibile, non prevederà l’abbattimento di alberi ma anzi la piantumazione di moltissimi, la creazione di un giardino botanico e di servizi per il quartiere: verrà consumato solo lo 0,02% del territorio del Parco di San Rossore. Il nostro sodalizio, da sempre attento agli investimenti capaci arricchire il tessuto socio economico del territorio, non può tacere l’eccessiva e inusitata protesta ideologica, di basso opportunismo partitico e antimilitarista, in azione contro un insediamento di cui i pisani e gli italiani tutti sono fieri".