"Operatrice palpeggiata in un centro accoglienza"

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Lui, ospite di un centro accoglienza, lei operatrice. E’ dicembre 2021 quando sarebbero avvenuti i fatti poi denunciati. Il rifugiato è un giovane di origine senegalese, arrivato come tanti altri a Pisa e accolto in una delle strutture dedicate. L’accusa è di palpeggiamento (violenza sessuale). E’ passato un anno preciso da quel giorno nel quale il fatto sarebbe accaduto e la cui denuncia ha attivato il codice rosso previsto in questi casi, ecco il perché anche della velocità della trattazione. Ieri mattina il giudice ha disposto la perizia sull’imputabilità e la capacità di intendere e volere all’epoca, perché si ritiene che il giovane possa avere una disabilità mentale, e sulla capacità dell’uomo, che ha 27 anni.

Il gup ha incaricato Maurizio Pieri, che si è preso 90 giorni per strutturarla e scriverla. La giovane operatrice si è costituita parte civile con l’avvocato Isabella Bartoli, si era rivolta alla case della donna. Un caso delicato e doloroso per chi lo ha vissuto.

Il 27enne da piccolo - è stato ricostruito dalla difesa, l’avvocato Luigi Dell’Aquila dello studio legale Pisalex - ha subito un incidente nella miniera nella quale lavorava nel suo paese di origine.

Infortunio grave che gli avrebbe causato poi problemi e ripercussioni sul modo di comportarsi e vivere, da qui gli accertamenti e gli approfondimenti disposti dal Tribunale. Ad aprile si sapranno il risultato della perizia e il responso sulla capacità del giovane in quel momento di intendere e di volere.

A. C.