Musei nazionali, operazione rilancio. Arrivano i rinforzi e una mostra sui Medici

Al San Matteo e a Palazzo Reale otto persone in più. Il direttore Nieri: "Restauri importanti e gioco di squadra: voglia di farci conoscere"

Musei nazionali, operazione rilancio

Musei nazionali, operazione rilancio

Pisa, 29 agosto 2022 - Arrivano i rinforzi per i musei statali di San Matteo e Palazzo Reale dove la stagione delle aperture a singhiozzo, per mancanza di personale di vigilanza, potrebbe davvero essere alle spalle. L’arrivo di 8 nuove unità (5 al San Matteo e 3 al Palazzo Reale) apre anche alla possibilità di ‘progettare’ mostre e momenti culturali, attitudine diremmo atrofizzata nel mondo dei musei statali più abituati a dover fare i conti con le emergenze che a visioni di longue durée. Da diversi mesi, invero, il direttore dei Musei Nazionali pisani, Pierluigi Nieri, sta portando avanti, assieme ai suoi collaboratori e con il contributo della Fondazione Pisa, il progetto della mostra "Eleonora di Toledo e Cosimo I de’ Medici, giovane coppia nobilissima e bella" che da ottobre a dicembre valorizzerà il patrimonio di Palazzo Reale.

Direttore, dopo tanto tempo finalmente una mostra a Palazzo .

"Sì, l’idea di una esposizione dedicata a Eleonora e Cosimo nasce per i 500 anni dalla nascita di Eleonora di Toledo, duchessa di Firenze, nata in Spagna nel 1522 e morta a Pisa il 17 dicembre 1562. Come sappiamo ella fu la prima moglie di Cosimo I de’ Medici e, salpata dalla sua Napoli, accompagnata da un numeroso seguito di cavalieri e dame, sbarcò a Livorno il 22 giugno 1539 per raggiungere Pisa dove l’attendeva lo sposo. Come testimonia un ricco carteggio, pubblicato da Daniela Stiaffini, il percorso del corteo nuziale mosse dalla Porta a Mare opportunamente decorata e proseguì lungo il lato di mezzogiorno del Lungarno per raggiungere l’attuale Ponte di Mezzo che era decorato con archi trionfali. Superato il ponte, il corteo proseguì lungo il lato di tramontana del Lungarno, decorato con lussuosi addobbi, fino al palazzo che la casata Medici possedeva a Pisa sin dal 1441 e che Cosimo I, stante il clima più mite rispetto a quello di Firenze, aveva scelto come residenza invernale della corte".

Si può dire che, visitando questa mostra, i pisani più ‘talebani’ potranno mitigare alcuni loro pregiudizi sui Medici e il rapporto con Pisa?

"Perché no? Fu Pisa, motivo che legittima questo nostro progetto, la prima città toscana a fare da scenario alla coppia ducale, inaugurando una tradizione che vedrà la corte medicea riproporre a Pisa le celebrazioni dei più significativi avvenimenti della famiglia. Della presenza in città di Eleonora rimangono, conservati a Pisa, a Palazzo Reale, il Ritratto di Eleonora di Toledo e Francesco de’ Medici del Bronzino, e l’abito di velluto rosso cremisi ritrovato nel convento di San Matteo e che si pensa sia stato donato da Eleonora stessa al convento. Entrambe le opere, già esposte nel museo, messe in risalto con un nuovo allestimento, saranno protagoniste della mostra. Poi saranno trasferite a Firenze, in prestito alla mostra che, da febbraio 2023, le Gallerie degli Uffizi dedicano alla figura di Eleonora".

Insomma, a ottobre, Pisa apre le danze.

"Sì, saranno esposte anche alcune monete d’oro e d’argento coniate per Cosimo I, finora nei depositi del San Matteo e due importanti opere concesse in prestito alla Direzione regionale Musei della Toscana dalle Gallerie degli Uffizi: il ritratto di Cosimo I in armatura, opera del Bronzino, e il cammeo grande raffigurante la coppia ducale con i figli". In questo progetto, come in altri, avete anche il supporto dell’Università.

"Sì, destinatarie privilegiate del progetto sono le scolaresche, per le quali l’ingresso sarà gratuito e saranno attivati percorsi didattici, progettati e realizzati in collaborazione con la cattedra di Museologia e la professoressa Antonella Gioli dell’Università di Pisa. Siamo molto fortunati, perché i nostri musei fanno parte di una rete di collaborazioni".

Da poco è nata proprio la rete pisana dei musei.

"Sì, è un progetto stimolato dal Comune e che può portare a risultati positivi. Per esempio, abbiamo potuto partecipare a un bando della Regione Toscana dedicato appunto alle reti museali. Credo che collegare i musei nazionali e comunali con i musei privati come Palazzo Blu e l’Opera della Primaziale possa dare solo buoni frutti. Con l’Opera, ad esempio, stiamo partecipando a un bando per una campagna fotografica dei reperti antichi, avendone anche noi moltissimi frutto di reimpieghi medievali. Collaboriamo anche con la Fondazione Pisa, alla quale abbiamo presentato un progetto per valorizzare la collezione di monete che ancora non è mai stata esposta".

La Fondazione ha contribuito anche al restauro di un’opera importante.

"Sì, grazie a questo finanziamento, in autunno, tornerà in esposizione al San Matteo, dopo un lungo e meticoloso restauro, il grande dipinto su tavola con Sant’Orsola che salva la città di Pisa dalle acque (XIV sec.)". Direttore, quanti sforzi per diventare attrattivi! "Sì, cerchiamo di fare del nostro meglio per far conoscere le molte bellezze dei nostri musei. È una operazione complessa ma nella quale crediamo. Siamo all’opera appunto anche per riorganizzare gli spazi e poter esporre alcune opere sinora in deposito. Insomma, sarà un autunno pieno di sorprese positive per i nostri musei".