MICHELE BUFALINO
Cronaca

Inchiesta Liguria, Mirko Paletti agli arresti domiciliari: concorso in corruzione e turbativa d’asta

L’ex vice presidente del Pisa Sporting Club, secondo l’accusa, avrebbe goduto, grazie all’intermediazione di Matteo Cozzani, di trattamenti di favori per episodi avvenuti dalla fine del 2021

Pisa, 9 maggio 2024 – Un presunto caso di corruzione ha messo al centro la figura di Mirko Paletti, ex vice presidente del Pisa Sporting Club, coinvolto in una inchiesta della procura di La Spezia. Tutto nasce da un caso collegato dalla costruzione di uno stabilimento balneare sull’isola Palmaria. Oltre a Mirko Paletti, sono coinvolti suo fratello Raffaele e Matteo Cozzani, ex sindaco di Porto Venere ed ex capo di gabinetto del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

Tutti sono agli arresti domiciliari, con l’accusa di concorso in corruzione e turbativa d’asta. In particolare Cozzani avrebbe fatto da ponte e da interlocutore dei fratelli Paletti in alcuni presunti affari illeciti. Secondo quanto emerge dalle carte dell’ordinanza di misura cautelare, i fratelli Paletti avrebbero goduto di trattamenti di favore. Gli episodi sotto inchiesta sarebbero avvenuti a partire dalla fine del 2021. Matteo Cozzani avrebbe facilitato, sempre secondo l’accusa, l’iter per l’ottenimento dei permessi per lo stabilimento balneare, influenzando la giunta comunale con il diretto vantaggio per i fratelli Paletti, che hanno acquistato l’area poco dopo l’approvazione della delibera. Questo è solo uno degli elementi che collega Cozzani ai fratelli Paletti. In un altro caso, all’interno della stessa indagine, si parla del bando di gara per la concessione dell’ex scuola Ravacca di Porto Venere, adiacente al Grand Hotel gestito dalla famiglia dell’ex vicepresidente nerazzurro. Il bando, secondo il Gip, avrebbe contenuto delle restrizioni che avrebbero favorito i Paletti nella gara. L’ipotesi è che l’influenza di Cozzani sia stata decisiva sull’esito della gara stessa. I carabinieri così hanno sequestrato gli atti e lo stesso immobile, oltre ad aver bloccato il cantiere alla Palmaria. Secondo quanto emerge dalle carte dell’inchiesta "sussistono gravi indizi di colpevolezza". In cambio dei presunti favori ricevuti, secondo il Gip, i fratelli Paletti avrebbero offerto una serie di vantaggi a Cozzani e suo fratello Filippo. Ad esempio soggiorni gratuiti nei loro alberghi a Porto Venere e a Milano, cene e biglietti per eventi sportivi e culturali, inclusi il Gran Premio di Formula 1 di Monza e partite di calcio.

Benefici che avrebbero raggiunto un valore stimato di decine di migliaia di euro. Infatti "la polizia giudiziaria nella sua informativa finale di indagine e il pubblico ministero, nella richiesta di misura cautelare, hanno sviluppato i calcoli del profitto di reato conseguito da ciascuno degli indagati", sequestrando beni per 8.267 euro (a Mirko Paletti) e 28.861 euro (a Raffaele Paletti). Di questi sono stati sequestrati "15 mila euro a titolo di finanziamento elettorale", si legge ancora, per un finanziamento, pari alla stessa cifra, versato dai fratelli Paletti e che sarebbe stato destinato a un partito politico a cui era affiliato Matteo Cozzani. In un’intercettazione dell’11 agosto 2022 infatti Paletti riferisce di avere stima del governatore della Liguria e di avere un ottimo rapporto con altri esponenti del partito di Cozzani, rendendosi disponibile, con lo stesso Cozzani, ad un aiuto economico in maniera ufficiale: "abbiam detto che se avete bisogno di una mano, in maniera ufficiale possiamo darvi una mano ... un aiuto economico ... lo facciamo volentieri". Ulteriore accusa, secondo il Gip, quella di aver "aiutato Filippo Cozzani nella sua attività di produzione di acqua in tetrapack, acquistandola per le proprie attività commerciali".