"Maxi bolletta, addio al pane artigianale"

Caro energia per i panificatori. L’allarme di Confcommercio: a rischio la produzione: "Intervenire subito o tra 60 giorni dobbiamo chiudere"

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"La situazione è critica, non lo nascondo. Dall’inizio dell’anno, complice lo scoppio della guerra in Ucraina, le bollette sono schizzate da 1.600 fino a 7.900 euro. Nel lungo periodo, tra costi delle materie prime e stipendi ai dipendenti diventa sempre più difficile andare avanti". Queste le parole di Caterina Tranquillo del panificio Magie di Pane, in via Emlia 165.

"Vorrei tornare ad essere un commerciante vero", dichiara Giovanni Borelli, del Panifico Fratelli Borelli di Via Garibaldi 81. Prosegue sottolineando come "l’aumento dei costi delle materie prime (olio, mozzarella e pomodoro su tutti) costringe ad alzare i prezzi per andare pari, ma non ho avuto particolari aumenti su bollette tali da causare chiusure o riduzione dell’orario di lavoro. Preferisco rimanere aperto anche per dare lavoro ai miei dipendenti in modo da tutelarli al meglio delle mie possibilità, a patto che nel lungo periodo le condizioni lavorative non peggiorino ancora".

Queste sono solo un paio delle tante testimonianze che descrivono bene la lotta alla sopravvivenza per i piccoli esercenti nel settore dei panificatori. E proprio Confcommercio Pisa (al quale sono associati i due commercianti) conferma, paventando la scomparsa dalle tavole del pane artigianale ben prima delle feste di Natale.

"Un conto alla rovescia che mette in serio pericolo la tenuta del settore, in un contesto drammatico, che vede moltissimi negozi, locali e strutture ricettive pagare più del doppio rispetto all’anno precedente, con aumenti che hanno raggiunto punte del 122% per l’elettricità e del 154% per il gas" afferma il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli. Pieno di amarezza anche il delegato Assipan Confcommerco Pisa, Maurizio Figuccia: "Sessanta giorni, questo è il tempo limite che abbiamo per mandare avanti le nostre attività. Tenere aperto a queste condizioni è anti-economico, le utenze sono quadruplicate per le attività di panificazione e in pratica stiamo lavorando per pagare le bollette. Senza aiuti alle imprese o interventi strutturali per limitare l’impatto della crisi energetica non ce la faremo a sopravvivere".

L’allarme lanciato culmina poi con la richiesta diretta al Governo di necessari aiuti per il settore, tra cui l’inserimento delle imprese di pianificazione tra quelle energivore, l’applicazione di un tempestivo credito d’imposta che compensi gli aumenti dei costi dell’energia al fine di raggiungere un tetto massimo, in linea con gli altri paesi europei come Spagna e Portogallo. Confcommercio Pisa chiude con l’auspicio che "si valuti la possibilità di praticare prezzi del gas legati ai contratti di fornitura, oltre a riconsiderare l’attivazione della moratoria sui finanziamenti in essere per un periodo di almeno 12 mesi, come già avvenuto in piena pandemia".

Francesco Ingardia