
PISA
L’allerta e il livello di attenzione sono massimi. Dirigenti e personale vigilano per scongiurare possibili intrusioni. Anche al liceo Carducci, per controllare il quale di notte entra in azione (e questo avviene da diversi anni) la vigilanza privata. In prima linea, anche la preside Sandra Capparelli che non usa mezzi termini: "L’occupazione è un reato. La protesta per la carenza di aule la condividiamo, ma deve essere portata avanti con strumenti legittimi. Anche perchè – dice – i vandali sono sempre in agguato".
E’ preoccupata?
"Le preoccupazioni sono su tre fronti: ci sono i reali disagi per la mancanza di aule per risolvere i quali stiamo portando avanti un lavoro poderoso e continuo, ci sono tutti i timori legati al Covid – un’occupazione potrebbe essere causa di un focolaio – e c’è il fatto quando le scuole rimangono completamente nelle mani dei ragazzi il rischio di intrusioni di elementi esterni e violenti è altissimo. Un atto vandalico manda in fumo energie e fatiche messe in campo per creare una scuola efficiente ed accogliente. E’ un danno per i ragazzi stessi. Un controsenso per chi protesta. Io sono inflessibile su questo punto e i miei studenti lo sanno".
Emergenza aule: il consiglio d’istituto ha rifiutato ufficialmente le due proposte individuate dalla Provincia tramite l’avviso pubblico: con quali motivazioni?
"Sono contenute nel documento che non abbiamo neppure fatto in tempo a discutere con la Provincia proprio a causa delle occupazioni. Altro danno che i ragazzi fanno a se stessi. Nello specifico, si trattava di un palazzo in via Meucci ad Ospedaletto e del capannone ex Mercatino Ascianese in via dei Condotti. Entrambe le soluzioni sono apparse non percorribili. Via Meucci è una zona totalmente inadeguata ad ospitare una scuola, proprio per la sua natura di zona industriale e commerciale, isolata e lontana dal centro della città, scarsamente servita dai trasporti. Il palazzo è inoltre circondato da terreni incolti e cantieri e ci sono locali con colonne di cemento armato all’interno che non avranno nemmeno le altezze rispondenti ai requisiti richiesti per gli edifici scolastici". E via dei Condotti?
"E’ una struttura inadeguata, perchè non sufficiente a risolvere il problema ma anche per l’assenza di prospettiva di sviluppo futuro dell’area. A fronte di questi due no abbiamo elaborato una proposta temporanea alternativa".
Quale?
"In attesa della creazione di una ampia succursale, la permanenza di 8 classi nella palazzina di via Contessa Matilde e la riqualificazione di alcuni ambienti della centrale: la ristrutturazione del laboratorio di scienze al piano terra e dell’archivio, utilizzato come biblioteca, fino ad oggi interdetto. La ristrutturazione dell’archivio al primo piano di fronte alla segreteria e l’individuazione di uno spazio (anche con containers) per conservare i documenti dell’archivio ed i libri della biblioteca. Ovviamente continueremo a chiedere la restituzione dello spazio dell’ex scuola dell’infanzia Perodi e di quello attualmente destinato all’Anpi e agli Invalidi Civili, che fanno parte dell’edificio della sede centrale del liceo".
Francesca Bianchi