Malore in acqua, giovane rischia di annegare: rianimato da medico

La dottoressa del Meyer era in spiaggia, catena di soccorsi. In difficoltà anche la fidanzata del 26enne. E qualcuno ha scattato foto

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Le urla della fidanzata, anche lei in difficoltà e salvata da una cliente del Dunadonda (Oasi 2), hanno fatto mobilitare tutta la spiaggia, in particolare un medico donna del Meyer. Una catena di soccorsi. La giovane chiedeva di tirare fuori il compagno dall’acqua, era già sotto, scomparso davanti ai suoi occhi. Da quanto hanno riferito i presenti sembra che il 26enne di origini albanesi, residente a Prato, abbia avuto un malore mentre si stava rinfrescando in mare con la ragazza, nel tratto di spiaggia libera quasi al confine con il fosso della Bufalina. L’allarme e le ricerche. Tra i bagnanti c’era, ieri pomeriggio intorno alle 16, anche una dottoressa che lavora nell’ospedale fiorentino specializzato nelle cure dell’infanzia. E’ stata lei a rianimare il ragazzo. Nel frattempo, i bagnini dell’Oasi 2 hanno chiamato il 118 e portato il dae.

"Siamo corsi appena ci hanno avvisato – racconta Roberto – il giovane era già fuori e il medico stava già effettuando le manovre: respirava e il cuore batteva. Abbiamo aiutato la dottoressa soprattutto a tenere a distanza le persone". Alcune cercavano di scattare le foto, una donna pare abbia pure provato a filmare la scena. Ne è nata un po’ di confusione con la fidanzata giustamente in ansia.

"La prima ambulanza (quella della Pubblica assistenza che staziona per tutta l’estate proprio sul litorale con il pick-up, ndr), "è arrivata in 3 minuti". Poi sono sopraggiunte la Misericordia di Pisa e la polizia municipale vecchianese. E’ stata soccorsa anche una signora, probabilmente parente dei due giovani. Il 26enne è stato portato in Pronto soccorso dove è stato intubato. E’ rimasto in osservazione. Da capire che cosa sia successo e quanto sia rimasto sott’acqua.

A Marina di Vecchiano si è precipitato anche il sindaco Massimiliano Angori per accertarsi delle condizioni del ragazzo e ringraziare chi lo ha soccorso.

Antonia Casini