
L’Università di Pisa al top sul mercato del lavoro
L’Università di Pisa assicura una laurea ben spendibile sul mercato del lavoro, con tassi di occupazione più alti e guadagni sopra la media. È una fotografia rassicurante quella che emerge dal XXVI Rapporto di AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati. Su un campione di 113.833 ‘dottori’ dell’Unipi, è emerso che dopo un anno dalla laurea il tasso di occupazione è del 72,8%, di cui poco meno della metà indeterminati. Nello specifico: il 32,1% degli occupati può contare su un lavoro a tempo indeterminato e il 27,8% a tempo determinato, l’11,3% svolge invece un’attività in proprio. Il tasso di occupazione a un anno dalla titolo cresce per i laureati magistrali biennali, che riescono a trovare lavoro al 77,5%, un dato in linea con la media della Toscana ma più alto di quella italiana, che si ferma al 75,7%. Il vero successo è però a cinque anni dal conseguimento della laurea: il tasso di occupazione dei dottori di Unipi sale al 90,8%, che colloca la città di oltre due punti sopra la media nazionale dell’88,2%.
"I dati di AlmaLaurea sono anche quest’anno molto incoraggianti - ha dichiarato la professoressa Laura Elisa Marcucci, delegata del rettore alle attività di orientamento -, perché dimostrano ancora una volta come i ragazzi e le ragazze che scelgono l’Università di Pisa per i propri studi facciano una scelta vincente nella costruzione del loro percorso di vita. Sicuramente il dato che impressiona di più è il tasso di occupazione a 5 anni dalla laurea, pari al 90,8%, senza variazioni significative tra le varie aree disciplinari e, ancora più importante, senza grandi differenze tra uomini e donne".
Altra nota estremamente positiva sono i guadagni: la retribuzione media dei laureati pisani, di 1.405 euro mensili netti, è di poco inferiore alla media della Toscana (1.419 euro) e più alta della media nazionale (1.384 euro). Il 60,9% degli occupati considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro svolto. Oltre la media regionale e nazionale è la retribuzione dei laureati magistrali biennali, che per i pisani è di 1.476 euro mensili netti contro i 1.416 euro della Toscana e i 1.432 euro dell’Italia. A cinque anni dal conseguimento del titolo, infine, si registra il più alto incremento della retribuzione mensile netta: Pisa arriva a 1.819 euro mensili, cifra che supera non di poco i 1.755 euro a livello regionale e anche i 1.768 euro della media nazionale. Per quanto riguarda i settori di inserimento, il 62,4% dei laureati pisani è inserito nel settore privato, mentre il 35,4% nel pubblico. Soltanto il 2,2% lavora nel non-profit. L’ambito dei servizi assorbe il 75,4%, mentre l’industria accoglie il 22,9% degli occupati. Appena l’1,2% è occupato nel settore dell’agricoltura.