La scomparsa di Claudio Sorrentino

Muore a 80 anni l’archeozoologo che studiò il cavallo del tumulo etrusco e il cane delle Navi romane

di Eleonora Mancini

Era uno dei primi e pochissimi archeozoologi d’Italia e i suoi studi sulle ossa animali sono un pilastro, da oltre cinquant’anni, nel panorama mondiale di questa disciplina. Claudio Sorrentino, l’archeozoologo a cui si devono gli studi sul cavallo del tumulo etrusco o sul famoso cane abbracciato dal marinaio negli scavi delle Navi di San Rossore, è morto ieri a 80 anni dopo l’improvvisa complicazione di un male. Era di origini spezzine, ma dal 1969 viveva a Pisa, con la moglie, Matilde Stefanini, nota storica dell’arte e docente. Aveva studiato Geologia all’Università di Pisa e, coinvolto in alcuni scavi per studiarne la stratigrafia, era stato instradato dai suoi maestri, Antonio Mario Radmilli e Marco Tongiogi, alla archeozoologia di cui è stato pioniere e fondatore in Italia. Per tutta la vita ricercatore all’Università di Pisa di questa disciplina che è la ‘cenerentola’ dell’archeologia, Sorrentino, dopo la pensione, aveva continuato a insegnarla gratuitamente nelle Università di Pisa e di Genova, per fare in modo che questo insegnamento non si spegnesse e continuasse a dare contributi agli studi archeologici. Aveva fondato la Società Italiana di Archeozoologia ed era invitato in tutto il mondo a partecipare a scavi internazionali. Grecia, Turchia, ma anche molti e importanti scavi in Italia, come ai templi di Pyrgi o a Volterra.

Era molto legato a Pisa, sua città di adozione, dove nei primi anni 80 contribuì attivamente alla rinascita del Gioco del Ponte. Nel suo percorso universitario Sorrentino ha formato specialisti oggi riconosciute autorità nel campo dell’archeozoologia per il cui riconoscimento come disciplina indipendente e fondant si è molto battuto, arrivando a insegnare gratuitamente per i 15 anni successivi alla pensione. Lascia il testimone alla sua ultima allieva, Laura Landini Mangraviti, che oggi insegna alla Scuola di Specializzazione di Archeologia e che così lo ricorda: "La sua scomparsa ha riunito tutti i suoi allievi. Era un uomo e un docente straordinario. Per tutti noi Claudio Sorrentino è stato il classico maestro alla greca, che cresce e educa i suoi allievi non solo insegnando loro un mestiere ma anche insegnando la vita. Era un grande studioso con un particolare accento paterno per tutti noi: ci sorreggeva e ci accompagnava umanamente con generosità e grande discrezione". La camera ardente del professor Sorrentino è da ieri al cimitero della Misericordia.