Incidente a Pisa, chi era la 63enne ucraina travolta in via Don Bosco

Raisa Basko lascia una figlia: il dolore della comunità Ucraina "Sosterremo la famiglia". L’automobilista sarà indagato per omicidio stradale

Pisa, 13 dicembre 2022 - Era arrivata sul nostro territorio nel 2019, prima dell’inizio della guerra nel suo Paese. Qui ha svolto il lavoro di badante, a Cascina, adesso era in attesa di occupazione. Ma, al momento, nessuno ha contattato la polizia municipale che sta portando avanti le indagini. La sua famiglia sembra che sia tutta in Ucraina ed è stata avvisata di questa tragedia. Raisa Basko, 63 anni, è morta in ospedale poco dopo essere stata travolta in via Don Bosco. "Non l’ho vista", ha spiegato l’automobilista alla guida della macchina che l’ha investita. La donna - la ricostruzione degli agenti (ufficio incidenti) - stava attraversando non sulle strisce, la zona è un po’ buia. "Ho sentito una forte botta", ha detto il guidatore della macchina, un pisano di 44 anni che - scontato - sarà indagato per omicidio stradale, un atto come si dice dovuto per approfondire la dinamica. Sono in corso gli accertamenti di routine come la verifica sullo stato psicofisico dell’uomo, ma non sembra che fosse alterato. Ulteriori approfondimenti stabiliranno le varie ed eventuali responsabilità. L’incidente è accaduto intorno alle 20 di domenica. Sia i sanitari sul posto della Pubblica assistenza di Pisa che quelli in ospedale hanno tentato di tutto per rianimarla, ma la donna era apparsa subito grave e, dopo poco essere trasportata al pronto soccorso, è spirata a Cisanello, troppo forti l’impatto e i traumi riportati.

Non è ancora chiaro, mentre stiamo scrivendo, invece, dove risiedesse ora la 63enne. Gli investigatori hanno il suo passaporto e sanno che aveva il permesso di soggiorno. Poco altro si conosce della sua vita. Al lavoro per ricostruire la sua storia e suoi ultimi minuti, sia la municipale che le altre forze, polizia di Stato e carabinieri.

I familiari nel suo Paese di origine sono stati avvisati e si è anche già mossa la comunità ucraina. Igor Chernai afferma che si metterà in contatto con i parenti per capire "come possiamo aiutarli".