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Il primo giorno da non sindaco: "Finalmente ho fatto la spesa. Ma non intendo lasciare la politica"

Dopo 10 anni alla guida del Comune termale, Sergio Di Maio traccia un bilancio e ricorda i momenti più belli dei suoi due mandati: "La soddisfazione politica più grande? Quando ho messo Salvini in panchina".

Il primo giorno da non sindaco: "Finalmente ho fatto la spesa. Ma non intendo lasciare la politica"

di Enrico Mattia Del Punta

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"Il mio primo giorno da non sindaco? Sono andato a fare la spesa, mentre un momento politico che vale la pena ricordare è quando ho sconfitto il capitano Salvini". L’ormai ex primo cittadino di San Giuliano Terme, Sergio Di Maio, si racconta. Dopo 10 anni alla guida della cittadina termale torna a vestire i panni del carabiniere, ma la politica - precisa Di Maio - non ha intenzione di abbandonarla. Dopo le elezioni vinte dall’ex assessore Matteo Cecchelli, con il 65% dei voti, l’ex sindaco traccia un bilancio sulla sua esperienza. Mercoledì mattina è andata in scena la proclamazione ufficiale con la consegna delle chiavi del Comune in una cerimonia che ha ufficializzato il passaggio.

Com’è stata la sua prima mattina libera da impegni istituzionali?

"Dopo dieci anni, anzi, venti anni in trincea, sono andato a far la spesa e poi a casa della mia compagna. Si può dire che è stato il mio primo giorno libero".

E ora?

"La prossima settimana ho la visita di idoneità. Se la passo potrò tornare al mio lavoro come carabiniere al Camp Darby".

Un addio alla politica?

"Assolutamente no, continuerò a fare politica all’interno del mio partito. Sono a totale disposizione del segretario comunale del Pd, Aldo Bronzini. È prematuro fare previsioni, ma per il futuro valuterò sempre con il mio partito la partecipazione a tornate elettorali future".

E la presidenza della Società della Salute?

"Per funzione, con il passaggio delle consegne, ogni incarico è decaduto".

Che consiglio ha dato al nuovo sindaco Cecchelli?

"A Matteo non devo insegnare nulla, è persona preparata e competente. Gli ho detto, come ho sempre detto a tutti, che, se deve sbagliare, lo faccia con la sua testa e non con quella degli altri".

Un bilancio finale dei suoi dieci anni da amministratore?

"Più che positivo, ed è stato raggiunto grazie a due squadre meravigliose. Non è mai stato un uomo solo al comando, abbiamo sempre lavorato come una squadra".

Le soddisfazioni più grandi? "Non sono le opere pubbliche, ma la medaglia d’argento al Merito civile, per gli eventi della Seconda guerra mondiale e della Resistenza, e l’ottenimento del titolo di città".

Un episodio che vuole ricordare?

"Alle elezioni del 2019, quando a San Giuliano venne Matteo Salvini, disse che a Roma c’era un Di Maio con cui poter governare e qui ce n’era uno da mandare a casa. I cittadini hanno scelto il Di Maio originale, cioè io, e non la brutta copia, mentre il famoso ‘capitano’, sfidandomi, è finito in panchina." Un giudizio sulle ultime elezioni?

"Il mio partito ha raggiunto un grande risultato, siamo cresciuti, così come le altre liste. Frutto di un progetto non di scopo, ma di lunga durata e di una buona programmazione".