"Abbiamo addirittura dovuto chiudere le iscrizioni per assicurare che UnipiOrienta fosse un evento di qualità" afferma fra rammarico e grande soddisfazione per una partecipazione oltre le più rosee aspettative la delegata per le attività di orientamento dell’Università di Pisa, Laura Elisa Marcucci. Erano previsti 8mila fra studentesse e studenti, ma i numeri sono saliti a 12mila e ne è derivata una tre giorni intensissima. Questa iniziativa sta diventando un appuntamento fisso ogni anno a ottobre perché, spiega Marcucci, "l’Università vuole accompagnare con impegno i ragazzi nel delicatissimo salto dal percorso scolastico verso il loro futuro", nella speranza che sempre più persone, anche fuori dal bacino toscano, possano conoscere l’Ateneo pisano e sceglierlo, magari con gite scolastiche direttamente presso l’Università.
"Una delle cose su cui vogliamo lavorare - aggiunge Giovanni Paoletti, prorettore alla didattica - è il contrasto alla dispersione universitaria. Stiamo pensando di aiutare le matricole con percorsi graduali attivi dal prossimo anno, nel tentativo di attutire il loro ingresso in università, consapevoli che resta la possibilità di cambiare percorso dopo un periodo di prova e che orientamento è anche riorientamento". Ottime anche le prospettive relative alla posizione internazionale dell’Università e le opportunità di scambio offerte durante i percorsi di laurea: "l’Università di Pisa fa parte di un’alleanza europea importante, Circle U., assieme ad altre università di prestigio. In chiave didattica si stanno aprendo dei canali ulteriori per eventuali corsi insieme a studenti stranieri; aumentano in maniera decisa anche i numeri relativi all’incoming. L’affluenza di 4mila ragazzi ogni giorno - conclude Paoletti - è dovuta al fatto che abbiamo seriamente iniziato a sfruttare tutti i canali e a impegnarci sul campo con effettivo supporto".
Il dialogo col personale docente durante il percorso universitario è una cifra di Unipi e "la missione, a partire già dai momenti di orientamento, è quella di far capire che l’università è un luogo inclusivo che valorizza i talenti: non attrarre tout court, semmai si punta a orientare nel senso più proprio del termine relativamente a opportunità di lavoro future, proposte didattiche e legittimi dubbi organizzativi", commenta Marcucci. In quest’ottica, oltre ad eventi di grande portata come questo, in occasione del quale sono stati organizzati anche incontri di formazione per i docenti accompagnatori, le attività dell’Ateneoproseguono direttamente nelle scuole o nei luoghi dell’Università, spalmate su tutto l’anno e destinate a soggetti specifici interessati che fanno richiesta.
Maria Cristina Capaccioli