"Far vivere la struttura tutto l’anno e al pieno delle sue potenzialità"

La decisione del Comune di Pisa di non rinnovare la concessione alla Casa della Città Leopolda ha diviso la politica locale. Mentre alcuni sostengono che sia un'opportunità per valorizzare la struttura, altri temono la privatizzazione dei beni pubblici. La discussione si concentra su come gestire al meglio la ex stazione e sul futuro dei dipendenti.

"Far vivere la struttura tutto l’anno e al pieno delle sue potenzialità"

"Far vivere la struttura tutto l’anno e al pieno delle sue potenzialità"

La decisione di non rinnovare la concessione alla Casa della Città Leopolda da parte del Comune ha spaccato la politica. Se da un lato c’è chi ritiene che non rinnovare le concessioni alle associazioni sia un’occasione per far vivere la ex stazione al pieno delle sue potenzialità, altri ribadiscono come l’inserimento dei locali della Leopolda dentro Patrimonio Pisa srl sia un atto per sottrarre beni comuni al patrimonio pubblico. "Avevamo più volte denunciato - dice Ciccio Auletta, capogruppo di Diritti in Comune - che questi sarebbero stati gli esiti della approvazione della delibera sul trasferimento di immobili comunali importantissimi alla Patrimonio Pisa srl. Nel caso della Leopolda, abbiamo sempre contestato il meccanismo per cui il Comune ha definito un canone di mercato assolutamente insostenibile per le associazioni, salvo calmierarlo con un contributo per le attività che in realtà serviva a pagar l’affitto". La proposta di Auletta è chiara: serve un cambiamento del Regolamento comunale sul patrimonio per evitare che i beni pubblici siano soggetti a logiche di mercato. "Vanno previsti abbattimenti dei canoni fino al 99%. Basta logiche di mercato e basta gestioni condominiale sotto la direzione di una società immobiliare. Occorre - conclude - garantire l’indipendenza e l’autonomia delle associazioni e dei loro percorsi e progetti nell’uso degli spazi, valorizzando le reti e le interazioni". La battaglia di Auletta si sposta in tutte le commissioni competenti e in consiglio comunale: "l’obiettivo è bloccare questa operazione".

Di tutt’altra opinione è invece l’esponente leghista Giovanni Pasqualino che reputa "un’opportunità" per le associazioni la gestione diretta di Patrimonio Pisa della Leopolda.

"Non vi sarà più un canone concessorio - spiega il capogruppo del carroccio - la partecipata cercherà, ed è questa la sfida più importante, di far vivere la struttura al pieno della sua potenzialità, tutti i giorni dell’anno, con l’obiettivo di dare spazio sia alle associazioni già presenti sia a quelle che vorranno utilizzarla". Pasqualino è anche intervenuto sulla questione, sollevata dal Cup Pisa, dei tre lavoratori che operano da anni alla Leopolda a tempo indeterminato, per i quali il sindacato ha chiesto che si dica pubblicamente se e quando saranno assorbiti a parità di salario in Patrimonio Pisa, salvaguardandone il posto e l’anzianità di servizio. "È ovvio - afferma il leghista - che un dialogo con i dipendenti, così come già affermato dal sindaco, dovrà esserci come è anche vero che gli utili, che gestirà Patrimonio Pisa, dovranno essere reinvestiti garantendo l’accessibilità della struttura anche ad associazioni che hanno dei budget limitati".