"Diecimila servizi d’urgenza Ma le istituzioni ci ignorano"

Il presidente della Pubblica Assistenza di Pisa Alessandro Betti e il 2021 "Tornano i volontari e solo i cittadini ci apprezzano: un anno in chiaroscuro"

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"Un anno in chiaroscuro". E’ quello della Pubblica Assistenza di Pisa nel bilancio del presidente Alessandro Betti. Segnato da "un rinnovato, forte, quotidiano impegno di tanti volontari (450 quelli attivi)". "E’ grazie a loro e ai dipendenti (e ai 9mila soci il cui sostegno è fondamentale) – prosegue – se siamo tornati a fare tantissime attività come già nel 2019 – prima della pandemia". Anno di ripartenza, del 135° della Pa (1886-2021) ma anche di crescenti richieste d’aiuto arrivate dalle 9 sedi (più quattro operative) aperte per 15mila ore su Pisa, San Giuliano, Vecchiano "che sono tornate ad essere luoghi molto frequentatati" e "di tanti quotidiani servizi, posti poco conosciuti se non ignorati dalle Istituzioni locali, regionali e non soltanto. E’ sconcertante ma evidente". Diverso, invece, l’atteggiamento dei cittadini che sono riconoscenti. "Ci arrivano lettere di ringraziamento e vediamo ricorrenti oblazioni e donazioni che, magari con tante piccole cifre, sostengono le nostre attività e l’impegno dei volontari sommandosi alle quote tessera annuali".

La pandemia. "Le nostre sedi sono divenute anche piccoli hub vaccinali: hanno complessivamente ospitato quasi 4000 vaccinazioni Covid19 (1ª, 2ª e 3ª dose), e anche le annuali vaccinazioni antinfluenzali: oltre 3000 nel 2021. Tutto questo grazie all’impegno dei medici di famiglia che svolgono nei nostri spazi la loro attività professionale, coadiuvati però dal supporto dei volontari della Associazione che si sono occupati di accoglienza, supporto, ascolto, e vicinanza solidale".

Il sostegno alimentare: "Abbiamo raccolto alimenti a lunga conservazione per circa 35 quintali. Un risultato importante, ottenuto - lo sottolineo - grazie alla grande generosità dei nostri concittadini. Generi mensilmente distribuiti da nostri volontari in tante famiglie che ne hanno estremo bisogno. Quest’anno abbiamo portato circa 750 pacchi a famiglie residenti a San Giuliano e Pisa aiutando oltre 3.000 persone". Perché "il disagio di tante famiglie cresce" e per rispondere "ai maggiori bisogni abbiamo lavorato ancora di più e in “rete” con Caritas, PACascina, Palp, solo per citarne alcune". Quindi, i servizi di trasporto, "i più visibili ai cittadini; di emergenza (9.764), sanitari ma ordinari (5.308), sociali per un totale di quasi 50mila con l’aiuto importante di ragazzi e ragazze del Scu (servizio civile universale)". Per i settori di protezione civile e antincendio boschivo, "grazie a oltre 180 volontari e a un impegno di 12-13.000 ore", sono stati svolti interventi "per emergenze diverse e operazioni di quotidiano controllo del territorio".

Il presidente fa poi un doppio appello tornando a parlare alle Istituzioni. "Date corso alle nuove disposizioni di legge (D.Lgs 1172’17; LRT 652020) che per adesso stentano a trovare applicazione e che riguardano coprogettazione e coprogrammazione. Il volontariato, non solo la Pa Pisa, il terzo settore in generale, è presente e disponibile a dare e darvi una mano. Coinvolgeteci sin dall’inizio e, soprattutto, comunicateci i cambiamenti del sistema di salute. Uno degli esempi più recenti è la Casa della Comunità di cui abbiamo saputo dopo".

Poi si rivolge ai concittadini: "Nessuno pensi che sia sempre un altro-a che deve occuparsene, che deve farsi carico di vecchie e nuove criticità! E’ nostra comune responsabilità dare e darci una mano; esserci per gli altri in difficoltà. Nessuno si salva da solo".

An. Cas.