"Dichiarerò il parco ’zona franca’ per i lupi"

Il presidente del Parco, Lorenzo Bani, contro gli emendamenti che aprono alla caccia senza limiti: "Così si rischia davvero il far west"

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di Gabriele Masiero

PISA

"Il rischio vero è il far west e che si finisca di sparare perfino nei giardini di casa". Non ci gira intorno, il presidente del Parco San Rossore Migliarino Massaciuccoli, Lorenzo Bani, che boccia senza appello gli emendamenti sulla caccia in città. Un tema sul quale si è già alzato un polverone politico con animalisti e ambientalisti sul piede di guerra e pronti a fare le barricate per scongiurare il rischio di quello che viene definito "il ricorso alla caccia selvaggio, ovunque e comunque" e che anche secondo il numero uno dell’area protetta toscana è necessario cancellare.

Bani, di che cosa ha paura?

"Se questi emendamenti verranno approvati così come sono stati presentati permetteranno ai cacciatori di sparare a qualsiasi animale selvatico per 365 giorni all’anno e 24 ore al giorno. Questo sarà possibile ovunque anche nelle aree protette e negli ambiti urbani. E’ una follia dopo che è stato approvato solo 9 mesi fa il nuovo articolo 9 della Costituzione che tutela l’ambiente e gli animali. Ma c’è soprattutto un emendamento che mi fa infuriare ed è semplicemente inaccettabile".

Quale?

"L’emendamento più vergognoso è quello che introduce la caccia al lupo, una specie protetta dal 1973 e che ha permesso oggi la presenza di 3500 lupi in Italia, secondo i dati dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, un ente governativo sottoposto alla vigilanza del Ministro della Transizione Ecologica. Nel Parco è in fase avanzata un progetto, che stiamo conducendo insieme al professor Marco Apollonio, direttore del dipartimento di zoologia e antropologia biologica dell’Università di Sassari, per il monitoraggio degli 11 lupi presenti nel territorio dell’area protetta. Il progetto prevede la cattura dei lupi e l’applicazione di radiocollari per studiarne le abitudini e i comportamenti. I lupi non aggrediscono le persone e anzi svolgono una funzione di riequilibro nella gestione faunistica, visto che in un anno hanno predato circa 300 daini su una popolazione abnorme di quasi 4 mila esemplari presenti nel Parco".

Oggi invece qual è secondo lei il rischio di questi provvedimenti all’esame del Parlamento?

"Se non prevale la ragione e l’etica e questo emendamento dovesse essere accolto rischiamo di gettare in fumo anni di lavoro al servizio dell’ambiente. Di sicuro, io aderirò alla campagna di sensibilizzazione promossa dalla Lav e dichiarerò il Parco di San Rossore ‘zona franca’ per tutti i lupi della Toscana".