"Così rilanciamo piazza Vittorio Emanuele"

L’imprenditore Alessandro Trolese salva il ’Keith art shop café’: "Possiamo portare qui la buona movida. E anche tanti... pisani" .

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di Francesca Bianchi

Creare una ‘movida buona’ offrendo ai giovani luoghi di qualità. Decentrarla dalle Vettovaglie verso un altro luogo del centro storico. Ma anche arginare i flussi di stranieri e sbandati che affollano la stazione proponendo il ‘bello’ come spartiacque. Un bistrot con 100 etichette e la cucina a vista dove avrebbe potuto aprire l’ennesimo minimarket, un bar con ristorazione doc nello stesso posto dove fino a 5 anni fa esisteva un negozio cinese di abbigliamento. E poi, new entry, il Keith art shop caffè che ha riaperto le porte da qualche giorno dopo la chiusura scattata il 1 gennaio 2020, pre Covid.

Un gioiellino le cui luci potevano non riaccendersi più e che Alessandro Trolese ha deciso di salvare. Piazza Vittorio: quasi un esperimento urbano e sociale. Trolese, imprenditore, presidente provinciale Fipe e presidente del Silb (Sindacato Italiano Locali da Ballo) di Confcommercio Toscana, ha deciso di concentrare qui tutte le sue energie. Un’avventura iniziata 8 anni fa con il primo dei quattro locali della piazza, il bar Kinzika, nel ‘cilindro’ che si trova proprio in mezzo. Una convivenza non facile con i balordi che affollano le gallerie della stazione. E i momenti di tensione non sono infatti mancati.

"Ma adesso la situazione è molto cambiata, i soliti che bivaccano in zona stazione qui in piazza non arrivano praticamente più - dice Trolese - dove c’è il colore i problemi di sicurezza diminuiscono notevolmente. Lo stiamo toccando con mano anche se c’è ancora molto da fare". Il bar Leonardo è stato inaugurato esattamente il giorno prima del lockdown, il bistrot ‘Il gufo’ – che si trova nel fondo accanto (lato Corso Italia) – a inizio giugno. Sotto la pergola di piazza Vittorio si cena e si fa aperitivo. A coordinare entrambe le cucine c’è lo chef Mirko Marassini, collaboratori (e sentinelle) per i vari locali sono Ronny Rigotti ed Henrique Antunes. "Sono giovani ma sanno come farsi intendere, se c’è bisogno".

Ora si è aggiunta la caffetteria di fronte al murale Tuttomondo di Keith Haring, meta di turisti e pisani innamorati di quell’angolo dal sapore metropolitano. Un angolo che Trolese ha già iniziato a riqualificare. Il muro che si affaccia sui giochini della piazzetta nel tempo era stato coperto di graffiti, adesso è tornato pulito. E in cantiere – quando si potrà farlo in sicurezza – ci sono iniziative per i bambini e attività culturali. "Una nuova avventura, capitata per caso e in una fase economica difficile per tutti, che mi rende particolarmente orgoglioso" dice Trolese. Lo sguardo è comunque d’insieme: "Piazza Vittorio ha tutte le potenzialità per diventare un nuovo punto di aggregazione, un luogo frequentato dai pisani oltre che dai turisti. Senza aver paura di fare brutti incontri. La sera l’atmosfera è suggestiva, con tutte le luci e le persone che cenano e bevono in tranquillità".

"La piazza – conclude – di per sé è un ambiente circoscritto e può essere ben controllato. Ideale sarebbe che nello stabile vuoto della Provincia fosse trasferita la Questura, un’idea di cui non si è saputo più nulla". Presidio di sicurezza e gancio per far vivere la piazza davvero a 360 gradi, anche nel lato stazione.