Conti: "Lo strumento è il dialogo". Mazzeo: "Piantedosi ferisce la città"

I commenti a caldo dopo l’incontro a scuola. Il sindaco: "Ora azioni concrete"

Conti: "Lo strumento è il dialogo". Mazzeo: "Piantedosi ferisce la città"

Conti: "Lo strumento è il dialogo". Mazzeo: "Piantedosi ferisce la città"

Un incontro per ricucire il rapporto tra le istituzioni e gli studenti, quel rapporto che dopo i fatti di venerdì è stato parzialmente lacerato, o quantomeno messo in discussione. È quello che si è svolto ieri nell’aula magna del liceo Russoli, incontro rigorosamente chiuso ai giornalisti. Tra chi ha partecipato all’assemblea alcuni docenti del Liceo; la dirigente scolastica, Gaetana Zobel; il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Pisa e Livorno, Andrea Simonetti; l’Arcivescovo Giovanni Paolo Benotto; il sindaco del Comune di Pisa, Michele Conti; il presidente della Provincia, Massimiliano Angori e il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo. Il prefettoa, Maria Luisa D’Alessandro, invitata all’assemblea, invece era assente.

"Un percorso di ricucitura – ha detto Conti -, per rimediare a quella frattura avvenuta venerdì mattina tra studenti e istituzioni. La Consulta dei giovani è lo strumento utile per rimettere tutti intorno al tavolo e trovare parole e fatti concreti per riavvicinare le istituzioni e giovani". Cornice del tavolo assembleare è stata, per tutta la durata del dibatto, la ferma dichiarazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, richiamata da tutti i presenti: "Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento". "Continuo a pensare che abbia ragione Mattarella – ha spiegato a margine dell’incontro, il presidente del consiglio regionale, Mazzeo -, che le parole di Piantedosi feriscano, di nuovo, un’intera città e spero che la premier Meloni voglia prenderne immediatamente le distanze. Stamani (ieri ndr) ho incontrato i ragazzi del liceo Russoli e dalle loro parole è emersa la preoccupazione e la paura che non possano più sentirsi liberi di manifestare il proprio pensiero. Un Paese come l’Italia non può e non deve correre questo rischio. A maggior ragione con le giovani generazioni".

E.M.D.P.