
Concorso "sospetto" all’università. Il 3 novembre è stata sciolta la riserva dichiarando inammissibile la richiesta di opposizione all’archiviazione. Il giudice ha infatti accolto l’eccezione dei difensori dei cinque indagati. Era il 2017 quando si tenne il concorso per un posto di professore di prima fascia a Economia Aziendale a Pisa. Uno dei due candidati esclusi presentò un esposto e così finirono sotto indagine cinque professori universitari tra cui l’ex rettore Massimo Augello. Un procedimento per il quale il pubblico ministero Giovanni Porpora aveva chiesto l’archiviazione. E il giudice delle indagini preliminari Donato D’Auria aveva accolto la richiesta arrivando alla conclusione che non c’erano elementi per sostenere l’accusa in un eventuale processo su questo caso di presunto concorso "aggiustato".
L’ipotesi di reato contestata era "induzione indebita a dare o promettere utilità", 319 quater. Gli indagati sono stati assistiti dagli avvocati Antonio Cariello, Stefano Del Corso, Filippo Bellagamba, Andrea Da Prato, Vittoria Amelio e Marco Vasarri.
Questo con l’opposizione (presentata dalla parte offesa, un ex candidato) discussa il 12 ottobre è un filone di un procedimento che vedeva già a processo un altro ex docente universitario, il professor Luciano Marchi, nel frattempo assolto.
La gip, Nunzia Castellano, ha accolto l’eccezione dei difensori (sulla mancata legittimazione del candidato a proporre l’opposizione, solo l’università di Pisa avrebbe potuto proporla) riservandosi sull’archiviazione, la decisione già appariva scontata visto l’esito dell’udienza di ottobre scorso. Ora la riserva è stata sciolta. Nella denuncia si diceva che il candidato risultato poi vincitore sarebbe stato scelto non per i suoi meriti ma in virtù delle pressioni esercitate dall’ex rettore verso i membri della commissione.
Già il pm aveva spiegato che nei confronti degli indagati non erano emersi elementi di prova sufficienti per sostenere l’accusa in giudizio. Una tesi poi accolta dal primo gip che aveva evidenziato che gli elementi indizianti erano generici. Poi l’opposizione e l’eccezione delle difese che hanno scritto la parola fine a questo caso scagionando i cinque professori, tra cui, appunto, l’ex rettore Augello.