
La locandina dell'iniziativa
Pisa, venerdì 13 giugno 2025 – Lo scorso 7 e 8 giugno l’Edicola della Legalità ha ospitato la mostra itinerante “Colorando il buio”, realizzata in collaborazione con il Circolo “Cavalli Pazzi” di Pontedera. L’iniziativa ha portato in città 18 tele dipinte nella Tenuta di Suvignano, uno dei più vasti beni confiscati alla criminalità organizzata, sottratto nel 1983 a un’organizzazione mafiosa grazie all’impegno di Giovanni Falcone. Oggi, alle ore 17, si terrà l’evento conclusivo della mostra, frutto di una rete di collaborazioni significative: tra i promotori, la Fondazione Antonino Caponnetto, l’Associazione Le Sentinelle di Nonno Nino e Fior di Corleone, realtà con cui l’Associazione Nicola Ciardelli ODV – che gestisce l’Edicola della Legalità in piazza Martiri della Libertà dal 2014 – ha stretto proficue sinergie. Dopo i saluti istituzionali dell’Assessora alla Legalità, Giovanna Bonanno, della Presidente del Tribunale, Beatrice Dani, e della Procuratrice della Repubblica, Teresa Angela Camelio, prenderanno la parola Federica Ciardelli, presidente dell’associazione pisana, Maurizio Pascucci, responsabile dei beni confiscati della Fondazione Caponnetto, e la storica dell’arte Cristina Cagianelli. La mostra vuole essere un tributo alla legalità attraverso l’arte, seguendo l’eco della celebre frase di Peppino Impastato, riportata sul murale che campeggia sull’Edicola: “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà.” Un invito a usare la bellezza come strumento di resistenza, per accendere la luce là dove troppo a lungo ha regnato il buio. A concludere l’iniziativa sarà una degustazione di prodotti realizzati nei progetti di valorizzazione della Tenuta di Suvignano, tra cui olio extravergine d’oliva, frutto del lavoro di molti giovani, il vino Principe di Corleone e i biscotti al sesamo prodotti da aziende locali che operano onestamente nel difficile contesto corleonese, sostenute proprio dall’Associazione Fior di Corleone. Un esempio concreto di come i beni confiscati possano rinascere nel segno della giustizia sociale. "È un onore aver ospitato una mostra dal valore simbolico così profondo – commenta Federica Ciardelli – seguita anche dall’esposizione della copia di uno dei faldoni più significativi del maxiprocesso di Palermo, grazie alla collaborazione con il CIDMA (Centro Internazionale di Documentazione sulla mafia e del Movimento Antimafia) di Corleone. Queste sinergie, sempre più solide, ci permettono di costruire un ponte tra l’Edicola della Legalità, la Tenuta di Suvignano e chi, a Corleone, continua a opporsi con coraggio al sistema mafioso. È un modo per dare nuove gambe alle idee e ai valori per cui tanti, che oggi onoriamo, hanno dato la vita". Giulia De Ieso